Cosimo Corrado, il giovane youtuber salernitano noto con il nome di Kazuosan e che due mesi fa era scomparso a New York, ha raccontato della sua disavventura nel podcast “One More Time” di Luca Casadei. In particolare si tratta di un podcast che parla di rinascita, passando dal fallimento.
“Ero depresso ma non sapevo di esserlo e ho provato una sofferenza fortissima, combattevo contro me stesso e mamma e papà se ne erano accorti“. Inizia così il racconto di Cosimo, ritrovato dalla Polizia americana in un ospedale della Grande Mela dopo giorni di apprensione vissuti dalla sua famiglia a Salerno.
Il giovane, tornato a Salerno dopo un’esperienza lavorativa a Milano, ha deciso di andare negli States per una nuova avventura. “Ero andato a New York con la scusa di registrare video per il mio canale – prosegue nel suo racconto -. Ho scelto New York per caso su Google Flight, trovando un biglietto scontato. Alloggiavo nel New Jersey e il giorno seguente al mio arrivo sono andato a Manhattan e poi ho deciso di andare a Central Park sfidandomi a percorrerlo tutto. Ho conosciuto delle persone che mi hanno venduto un po’ d’erba, che lì è legale. Mentre stavo andando al parco mi sono acceso una canna e mi sentivo bene“.
Cosimo Corrado ha passeggiato per Central Park fino a quando la Polizia gli ha chiesto di uscire dal parco che stava per chiudere: “Percepivo che stava per succedere qualcosa. Esco e mi dirigo a prendere il treno per andare nel New Jersey, ma poi sono tornato indietro per continuare a girare per New York, anche se non ero tanto cosciente. Poi ho conosciuto uno che vagava per strada e che mi ha invitato a fumare una canna insieme. Ero convinto fosse erba, ma in realtà era una sostanza chimica che si chiama K2 e che ti mostra tutti i tuoi demoni, ti sposta in un videogioco dove vedi tutte le paure che hai dentro. Se razionalmente avessi saputo quella cosa, non l’avrei mai accettata. Appena finito di fumare ero da solo e stavo bene, erano le tre del mattino e dovevo trovare un modo per tornare a casa ma ho avuto paura“.
L’effetto della sostanza stupefacente prosegue e Cosimo è traumatizzato lungo le strade di New York: “Tutto quello che vedevo era una mia paura e ho telefonato all’amministratrice della mia società per farmi aiutare, ma per lei è stato impossibile. Ho inviato messaggi vocali a mio nonno, che poi ho cancellato. Poi ho scritto a Nick17 e gli ho chiesto un consiglio su come affrontare quelle paure e lui mi ha dato la prova che dovevo vedermela da solo. Ho buttato il telefono, ho tolto l’orecchino e il bracciale e ho pensato di andar via da New York soltanto con le mie forze“.
Kazuosan ha camminato nella City, togliendosi la maglia, i pantaloni, le scarpe, i calzini e le mutande. Dopo pochi metri è stato fermato e ammanettato dalla Polizia, completamente nudo.
“Ho trovato poliziotti buoni, che mi hanno tranquillizzato – spiega ancora – e a quel punto ho pensato di fingere di essere pazzo per essere portato in ospedale. Sono stato tutto il tempo con gli occhi chiusi mentre mi provavano a parlare. Dopo un paio d’ore sono stato dimesso dagli operatori dell’ospedale, ma non ero lucido. Ho incontrato un’altra persona che mi ha fatto un lavaggio del cervello con discorsi complottisti e poi mi sono ritrovato ad imboccare a piedi un’autostrada pur di fuggire dai miei demoni. Mi sentivo protetto da Dio, camminando per tutto il Ponte George Washington. In seguito sono stato fermato dalla Polizia che mi ha riportato di nuovo in ospedale dal quale sono stato dimesso dopo due ore“.
Da quando aveva fumato la sostanza K2 era già passato un giorno e mezzo e Cosimo era diventato un senzatetto che vagava per New York. Fin quando è giunto in un boschetto dove si è denudato ancora una volta, si è procurato un occhio nero sbattendo contro un tronco e si è graffiato con i rovi. “Non so se tutto questo è una conseguenza della droga, ma io nel bosco ci sono stato davvero – conclude -. Poi ne sono uscito quando ho capito di aver bisogno dell’aiuto di qualcuno che mi facesse fare una doccia. Ero stanco, non ce la facevo più, ero nudo. La Polizia mi ha fermato di nuovo e mi ha condotto nell’ospedale dove sono stato ritrovato dalla mia famiglia. Era come un ospedale psichiatrico e lì mi sono reso conto di cosa mi fosse successo. Cercavo di capire come potessi scappare, stavo attento al cibo che mi davano“.
Cosimo Corrado non mette mai in dubbio la veridicità di ciò che gli è accaduto e non pensa possa essere frutto della sua immaginazione. Grazie ad un detective italoamericano è stato ritrovato in seguito alla denuncia di scomparsa sporta dai familiari a Salerno e il papà e il fratello sono andati negli USA a riprenderlo.
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