Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha aperto oggi la diretta social del venerdì con forti considerazioni su un tema sempre più discusso nel nostro Paese: la violenza sulle donne.
“Stiamo assistendo ormai da settimane a episodi di violenza e di uccisioni di donne – ha chiosato De Luca -. Episodi atroci di madri che uccidono le figlie. Sono episodi che colpiscono la nostra sensibilità, che sconvolgono e ci appaiono inspiegabili. Frutto di pazzia, follia e cinismo portato ad estreme conseguenze.”
C’è un primo tema che il Presidente ha voluto argomentare e che riguarda “la protezione delle donne che segnalano problemi di minacce, intimidazioni e violenze da parte di mariti o ex. Molto spesso sono episodi legati a separazioni. Dovremmo porre più attenzione alla tutela di donne che vivono in condizioni di totale solitudine nonostante le segnalazioni. Occorre fare di più”.
Un secondo tema della diretta social ha riguardato il problema delle violenze nei quartieri, dell’occupazione abusiva di alloggi e delle baby gang, queste ultime definite “bande giovanili che si stanno diffondendo in maniera impressionante e che rischiano di diventare l’espressione di una nuova identità giovanile ammalata e distorta. Credo si debba ragionare sull’età della perseguibilità dei reati e su iniziative specifiche per contrastare questo fenomeno”.
E ancora una violenza, in particolare nei confronti di ragazze: “Più di una volta vengono assediate letteralmente da bande di ragazzi, di delinquenti – ha spiegato De Luca -. Vengono molestate e non possono tornare a casa di notte che su un treno vengono circondate da queste bande. Sono episodi che mi fanno venire il ‘sangue agli occhi’. E’ necessaria un’innovazione legislativa, occorrono misure dure e repressive. Credo sia arrivato il momento di equiparare la molestia sessuale al reato di stupro. Servono pene pesanti e bisogna procedere per direttissima nei confronti di chi compie questi reati. Non è tollerabile in un Paese civile che una ragazza non possa tornare a casa in piena serenità e con la paura di essere assediata da bande. Non è tollerabile che un padre e una madre di famiglia debbano aspettare che la figlia torni a casa la sera dopo essere uscita. I temi che riguardano la sicurezza devono essere affrontati in maniera specifica”.