E’ allarme violenza nel carcere di Salerno e nelle strutture penitenziarie della Campania, così come denuncia il SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Tra i vari episodi registrati negli ultimi giorni anche uno di inaudita brutalità verificatosi proprio nella casa circondariale salernitana, dove un detenuto è stato aggredito da altri ospiti della struttura con una rudimentale arma da taglio composta da una lametta ed un manico ed è finito in ospedale con un orecchio reciso.
“In pochi giorni abbiamo registrato aggressioni e rinvenimento di droga e telefonini – denuncia il segretario generale SAPPE, Donato Capece – nella casa circondariale di Salerno sono stati rinvenuti ben otto cellulari perfettamente funzionanti in possesso illegale dei detenuti e nascosti nelle celle nei posti più impensabili, rinvenimenti avvenuti con l’ausilio di rinforzi provenienti da altre sedi. Per non parlare della droga trovata nelle parti intime dei familiari dei detenuti ai colloqui o dei plichi lanciati dall’esterno verso l’interno del carcere, contenenti droga e cellulari sempre a Salerno”.
Secondo il sindacato della Polizia Penitenziaria “la tensione e la criticità nelle carceri campane ormai sono al massimo: quasi mille detenuti oltre le soglie tollerabili dei 17 istituti a fronte di organici sempre più assottigliati”.
Nel 2018 si sono registrati numeri inquietanti in merito ad eventi critici avvenuti tra le sbarre delle carceri italiane. 10.423 sono stati gli atti di autolesionismo praticati in prigione, 1.198 tentati suicidi sventati in tempo dagli agenti della Polizia Penitenziaria, 7.784 colluttazioni, ma anche numerosi ferimenti (1.159) e tentati omicidi in carcere, che nel 2018 sono stati 5, tre in più rispetto all’anno precedente.
– Chiara Di Miele –