Una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.0 ha svegliato questa notte alle 3.36 il Centro Italia.
L’epicentro si è registrato a 2 km da Accumoli (Rieti) e a 10 km da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e Amatrice (Rieti). L’ipocentro è stato a 4 km di profondità. Sono poi seguite una seconda e una terza scossa alle 4.32 e alle 4.33 con epicentro vicino Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e con ipocentri tra gli 8 e i 9 km di profondità. Più di 50 fino alle 6.40 di questa mattina le repliche con scosse di magnitudo superiore a 2.0, di cui cinque con magnitudo 4.0 o superiore.
Ancora difficile tracciare un bilancio certo delle vittime nelle zone terremotate. Ci sono decine di morti ad Accumuli e ad Amatrice e anche a Pescara del Tronto, oltre a molte persone sotto le macerie.
Questo terremoto “è paragonabile, per intensità, a quello dell’Aquila, anche se lo scenario è diverso” ha detto il capo del Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio. Tanti i soccorsi che in queste ore stanno giungendo nei paesi colpiti dal sisma. E’ stato mobilitato anche l’Esercito, infatti una componente del 6° reggimento Genio di Roma è partita con mezzi speciali a prestare aiuto.
Molte in queste ore le testimonianze di chi è scampato alla tragedia. Ondanews ha raccolto quella dei valdianesi presenti sul posto.
“La situazione è particolarmente critica anche qui a Rieti – racconta Antonio Manzo, originario di Montesano sulla Marcellana, ma che vive a Pesaro da 15 anni – dove sono in ospedale insieme a mio fratello per assistere mia sorella. Questa notte ero in albergo, quando c’è stata la scossa il letto ha iniziato a muoversi e si è spalancata di colpo la finestra della mia camera. Per qualche minuto sono rimasto bloccato a letto, non riuscivo a muovermi per la paura“. Antonio adesso si trova nell’ospedale di Rieti. “Arrivano ambulanze ed elicotteri continuamente – racconta il 39enne – hanno estratto purtroppo una bambina di 9 mesi senza vita dalle macerie“.
“La violenta scossa mi ha svegliato e sono sceso in strada dove, nel giro di pochi minuti, si è radunata una gran quantità di gente spaventata – spiega Nico Cimino, 37enne di Teggiano che da qualche anno vive a Rieti – Siamo in strada dalle 3.40 di questa notte. Intorno alle 7.00 hanno cominciato a raccogliere dei beni di prima necessità e sono stato lì un paio d’ore. Ci sono gallerie crollate ed un ponte ma ora a Rieti la situazione è tranquilla. Non è così, purtroppo, in centri della provincia e limitrofi come Amatrice, Accumoli, Borbona e Pizzoli“.
“Dormivo sul divano con mio nipote quando ho sentito come un boato come se fosse un forte vento e subito dopo la scossa di terremoto“. Inizia così il racconto di Elisa Sciannameo, 53enne originaria di Sala Consilina che da qualche giorno si trova in vacanza a casa della figlia ad Alba Adriatica (TE), comune costiero che dista 87 km da Amatrice, uno dei comuni rasi al suolo quasi completamente dal sisma.
“Immobile sul divano con il piccolo tra le braccia – continua Elisa – chiamavo mia figlia dicendo:’Tania il terremoto’. Ho rivissuto il momento drammatico del terremoto che ha colpito la Campania nel 1980. Non siamo usciti fuori di casa e dopo mezz’ora un’altra forte scossa e in quel momento abbiamo pensato che se si fosse ripetuta saremmo scappati fuori. Alle 6.00 più o meno c’e’ stata un’altra lieve scossa. Siamo tutti spaventati e io ancora non riesco a realizzare cosa è successo. Per me in un mese è il secondo grosso spavento visto che mi sono trovata anche a poca distanza dal luogo in cui lo scorso 24 luglio, esattamente un mese fa, a Monaco di Baviera un folle ha ucciso diverse persone a colpi di arma da fuoco“.
Enzo Vespoli, infermiere di Sala Consilina, sta formando un gruppo di volontari civili disposti a partire per dare una mano nelle zone colpite dal sisma. Chi è disponibile può contattarlo in privato tramite la sua pagina Facebook.
– Erminio Cioffi – Cono D’Elia –