“Siamo storie, non storytelling“. Questo il titolo dell’incontro tenutosi nella “Sala A” del Consiglio Regionale della Basilicata a Potenza.
Organizzato dall’associazione “#unpassoavanti“, l’iniziativa ha visto tra le protagoniste Francesca Viggiano, ingegnere 31enne di Vietri di Potenza. Una vera e propria eccellenza italiana che da due anni e mezzo lavora al CERN di Ginevra.
Ad aprire l’incontro la presidente dell’associazione, Raffaella Arcieri, che ha sottolineato: “Ci sono donne che si distinguono per le cose importanti che fanno. Il nostro obiettivo è quello di creare una cultura dell’universo femminile, anche attraverso il racconto di esperienze positive, come quella di Viggiano che lavora in un ambiente tipicamente maschile“.
Viggiano è intervenuta via Skype, invitata per raccontare la sua storia. Si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro per il dipartimento di Tecnologia.
“Negli studi in ingegneria si è in minoranza – ha sottolineato – Durante la mia laurea magistrale ero l’unica donna della mia sessione a laurearmi. Effettivamente ci sono dei pregiudizi perché in Italia nessuno mi chiama ingegnere: ad una riunione con uomini, io sono dottoressa e gli uomini ingegneri“.
“Le leggi hanno equiparato nel lavoro uomini e donne – aggiunge – ma bisogna cambiare la mentalità a lavoro e nella vita. La flessibilità a lavoro è importante sia per l’uomo che per la donna, lavorare dimostrando cosa si fa e non per quante ore si lavora, in questo modo la donna non deve sacrificare nulla“.
All’incontro, moderato da Lidia Pantone, hanno partecipato anche la fashion designer Damiana Spoto, Donatella Ungaro, madre che ha adottato tre bambini disabili, la giornalista di Class Cnbc, Jole Saggese, l’architetto Giusy Villano e il consigliere regionale Michele Napoli.
– Claudio Buono –