Vietri di Potenza ha festeggiato un centenario speciale. Si tratta di Vincenzo Gorga, nato l’11 dicembre 1919, catturato durante la guerra in Albania dalle truppe russe e fatto prigioniero per tre anni prima di essere liberato.
Una storia emozionante quella del signor Vincenzo. Soldato di leva, venne chiamato alle armi il 9 marzo 1940 nella guerra di Albania, nell’84^ Fanteria Albanese. Durante la guerra, per congelamento ai piedi, venne trasferito in ospedale a Tirana e poi all’ospedale militare di Firenze. Dopo la licenza di convalescenza, rientrò nel corpo militare e partì per la frontiera russa, con la compagnia Armira. Venne catturato e diventò prigioniero, prima in Siberia e poi in Mongolia, dove rimase per tre anni. Visse un’odissea che ne mise a durissima prova la sopravvivenza. Finita la guerra, la liberazione e il rientro a Vietri di Potenza dopo un viaggio di quasi tre mesi. Venne liberato il 10 dicembre 1945.
Insignito il 30 ottobre 1965 della Croce al Merito di Guerra dell’Esercito Italiano, la custodisce gelosamente insieme alla Medaglia d’Oro al Valore Civile ricevuta il 13 agosto 2011 dall’allora sindaco Giuseppe Pitta.
L’11 dicembre compie gli anni, ma questo compleanno particolare ha voluto festeggiarlo il 10, giorno per lui importante perché ricorda la sua liberazione. Ieri sera, dopo la Santa Messa nella Chiesa Madre, familiari e cittadini hanno accompagnato nonno Vincenzo nella sala convegni, dove si è tenuta una cerimonia organizzata dal sindaco Christian Giordano e dall’Amministrazione comunale, anche per la consegna di due quadri in omaggio: uno raffigurante il centenario davanti al Monumento dei caduti e l’altro con gli auguri di sindaco e Amministrazione. Giordano ha annunciato di aver chiesto alla Presidenza della Repubblica una onorificenza per lui.
“Di quei giorni terribili – ha dichiarato Vincenzo Gorga – ricordo come ci trattavano male, il tanto lavoro fatto, i giorni trascorsi al buio e nessuna notizia della famiglia per anni. Sono stati anni terribili, nove vietresi persero la vita, io sono sopravvissuto e nonostante quanto subito sono qui e grazie a Dio sto bene e festeggio questo importante compleanno”.
– Claudio Buono –