Intervista a Pasquale Capozzoli, commissario liquidatore dell’Ergon.
- Il comune di Polla ha avviato il pagamento per alcuni dipendenti dell’Ergon. Una buona notizia, questa.
“Ringraziamo il comune di Polla per l’impegno mostrato. Ovviamente questo non basta in quanto la situazione debitoria del comune di Polla nei confronti della Ergon è di circa altri 500 mila euro. Si tratta, infatti, di una goccia nel deserto, se si considera che complessivamente i comuni serviti dalla Ergon sono in solvenza per circa dieci milioni di euro ed anche per questo motivo l’emissione del Durc è complicata.”
- Si potrà mai sanare questa situazione?
“Se incassiamo i crediti vantati si, altrimenti è un problema”
- Quali sono i comuni meno esposti?
“Tutti sono esposti. Si va dai comuni che hanno un debito di circa un milione come Sala Consilina a quelli che hanno “soltanto” un debito di circa centomila euro, come Casalbuono”
- Eppure, con il “cambio della guardia”, ci si aspettava qualcosa di più.
“Ma negli ultimi due anni abbiamo fatto moltissimo azzerando quasi completamente le perdite generate nelle precedenti edizioni. Abbiamo ridotto di oltre un milione i debiti nei confronti delle banche e abbiamo dilazionato le esposizioni verso gli istituti previdenziali. Abbiamo, inoltre, ridotto del 30% il consumo dei carburanti, del 70% il costo di manutenzione del parco-mezzi e del 10% il costo di smaltimento della frazione organica.”
- Quali sono i punti maggiormente critici che avete dovuto affrontare?
“ Le criticità sono tante, non ultima l’elevata incidenza di malattie dei dipendenti che, nel 2014, ha sfiorato i mille e cento giorni di malattia per un costo per la comunità di oltre 150.000 euro. A fronte di questo alta incidenza di malattie, però, c’è anche da dire che sono state tante le persone che, invece, non si sono mai assentate e che hanno garantito il servizio mostrando grandissimo senso di responsabilità”.
- Quale futuro per la Ergon?
“Se non viene immediatamente data esecuzione alla Legge Regionale n°5 del 2014 sulla istituzione degli Ambiti Territoriali Ottimali e alla loro operatività bisognerà attivare la pratica dei licenziamenti collettivi che, a conti fatti, significa la perdita del posto di lavoro per 35 unità lavorative”.
- Cioè?
“Purtroppo, dal prossimo 1 giugno, molto probabilmente saranno licenziate altre 35 persone”
– Rocco Colombo –
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Indovinate chi sono i 35 da licenziare? Ovvio,gli ex corisa 3