Si è tenuto nei giorni scorsi, a Caggiano, un consiglio comunale convocato in sessione straordinaria, avente come oggetto la proposta di modificare lo statuto della Società Asmel Consortile Scarl.
L’opposizione consiliare, rappresentata da Mauro Cafaro e Giuseppe Cafaro, ha chiesto che la Società Consortile Asmel si adegui a quanto riportato nella delibera 32/2015 dell’ANAC, secondo la quale la società non risulta conforme alle normative che disciplinano la centralizzazione degli appalti degli enti locali per la presenza di società private nella compagnia consortile. Infatti, come riportato nella delibera, oltre alla partecipazione per il 51% del capitale del Comune di Caggiano, la rimanente parte delle quote è gestita da Amsel e Consorzio Asmez, entrambi partecipati da società private.
Il sindaco di Caggiano e presidente dell’Associazione Asmel Giovanni Caggiano, durante la seduta straordinaria del consiglio, ha dichiarato di voler salvaguardare il patrimonio e l’esperienza che la società consortile Asmel ha sviluppato negli ultimi mesi, attraverso la creazione di un modello efficace basato sulla tracciabilità e trasparenza tramite piattaforma elettronica, ed è stato delegato a proporre e realizzare la modifica dello statuto della società consortile. Nei giorni successi al consiglio comunale, infatti, Caggiano ha chiesto la convocazione di un’assemblea dell’Asmel . “Durante l’incontro è stata apportata la modifica che prevede l’impossibilità da parte di enti privati di partecipare alla società consortile – ha dichiarato Giovanni Caggiano – inoltre nel prossimo appuntamento dell’Associazione Asmel sarò promotore della proposta di far intervenire direttamente alle riunioni i Comuni interessati ai servizi di committenza centralizzata”.
Il consigliere Mauro Cafaro ha ribadito che “l’ordinanza emessa dal Tar riguarda tre punti fondamentali che devono essere rispettati dalla società consortile: infatti oltre all’esclusione delle società private, la società consortile deve creare dei limiti territoriali in cui operare e soprattutto prevedere la partecipazione diretta dei Comuni”.
“Considerando che il sindaco ha tenuto nascosto ai membri del consiglio sia l’istruttoria effettuata dall’ANAC che la visita ispettiva da parte di Cantone – ha specificato Mauro Cafaro – ora ha fatto un piccolo passo indietro consultando il consiglio comunale prima di effettuare la modifica dello statuto, confermando involontariamente le censure e i rilievi critici avanzati a seguito della pubblicazione della delibera 32 dell’ANAC”.
– Rosanna Raimondo –