Il sindaco di Caggiano e Presidente della società consortile Asmel s.c.a.r.l. Giovanni Caggiano interviene sulla questione sollevata dal Presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone riguardante la regolarità degli appalti di lavori pubblici di piccoli Comuni che partecipano al sistema consortile proposto da Asmel.
“In Italia è difficile fare riforme ma cosa ancora più difficile è far applicare tali leggi in modo da trasformare realmente il sistema, soprattutto annullando enormi lacune causa di problemi e complicazioni. Un esempio lampante è proprio la legge sulle centrali di committenza che risale all’anno 2006 ma che a distanza di 9 anni ancora non riesce ad essere applicata nel modo adeguato – esordisce Giovanni Caggiano – In questi anni solo la società consortile Asmel ha messo in piedi un sistema di aggregazione per piccoli comuni in cui vige trasparenza sulle operazioni effettuate poiché adopera una piattaforma telematica al fine di supportare il lavoro del RUP e tutelare i piccoli enti partecipanti, creando però un giusto distacco tra i vari operatori del singolo progetto. Infatti le commissioni delle gare di appalto sono scelte attraverso un albo nazionale, le identità sono sconosciute e soprattutto non provenienti dalla stessa provincia del comune appaltante”.
“Un episodio simbolico che descrive la trasparenza delle operazioni effettuate dalla piattaforma digitale di Asmel riguarda due gare di appalto che circa un anno fa il Comune di Caggiano, a distanza di qualche settimana, ha indetto con due procedure differenti: la prima secondo i criteri tradizionali gestita solo dagli uffici del Comune e la seconda condotta attraverso il supporto telematico di Asmel. A risposta della prima gara sono arrivate una quantità smisurata di progetti provenienti soprattutto da aziende presenti in aree a rischio della provincia di Napoli, che non sono giunte a risposta del bando proposto attraverso la piattaforma Asmel – continua Caggiano – Ciò perché la tracciabilità e trasparenza delle operazioni effettuate tramite Asmel garantiscono rispetto della legge ”.
“ Il focus che ha scatenato questa vicenda e che in pochi conoscono parte da un confronto sulla percentuale dei tassi di supporto alla riscossione ordinaria della TARSU/TARES/TARI, dove Asmel chiede una percentuale pari a 0,40% contro, ad esempio il 2,9% – 7,15% proposto dell’ INTERCENTER, ente consortile che ha manifestato grande soddisfazione per la presunta bocciatura di ASMEL da parte di ANAC – conclude il presidente – Queste percentuali sono applicate ai tributi che i cittadini pagano, quindi come mai la maggior parte delle società consortili applica canoni elevati quando si potrebbe contenere a una somma irrisoria come ha fatto la società Asmel? Ecco il punto di partenza che ha mosso inizialmente ANACAP, ANCE, Osservatorio Appalti del Piemonte e Confindustria Cuneo e poi Raffaele Cantone e altri enti a contestare la validità degli appalti gestiti dalla società consortile Asmel”.
Giovanni Caggiano ha fiducia nel lavoro svolto dalla società consortile di cui è presidente da qualche settimana e mostra aspettative migliori derivanti dal nuovo Codice degli Appalti, approvato già al Senato, che garantisce ancora più trasparenza nelle trattazioni degli appalti in tutela degli enti associati.
– Rosanna Raimondo –