La Corte di Assise d’Appello di Potenza ha confermato la condanna per Sandro Pili, l’uomo che il 30 novembre del 2014 accoltellò la moglie Pierangela Gareffa nella loro casa di Vibonati.
Pili nel gennaio scorso era stato condannato dal gup del Tribunale di Lagonegro Claudio Scorza a quattordici anni di carcere e tre mesi in una casa di cura e di custodia.
Mentre il pm aveva chiesto per Pili una condanna a 16 anni, il gup Scorza aveva dichiarato l’imputato, reo confesso, colpevole di omicidio volontario e ne aveva riconosciuto la seminfermità, favorendo una riduzione della pena.
Avverso la sentenza di condanna era stato proposto appello sia da parte della difesa dell’imputato, rappresentato in giudizio dall’avvocato Rocco Colicigno, sia dai legali di parte civile che ritenevano insussitenti i motivi sui quali è stato fondato il vizio parziale di mente.
Pierangela morì per un’emorragia interna e sul corpo furono trovate delle ferite all’altezza del torace. Fu lo stesso marito ad allertare i Carabinieri della Compagnia di Sapri, che in poche ore raccolsero forti indizi di colpevolezza a suo carico.
– Chiara Di Miele –
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