Dopo l’istituzione, il riconoscimento ufficiale da parte delle Regioni Basilicata e Campania. È questo quanto chiede l’associazione “Un Muro contro il petrolio” riguardo il “Santuario dell’acqua potabile dei monti di Muro Lucano, Marzano, Ogna e Contursi Terme”.
Istituito l’anno scorso, è un importante acquifero carsico custodito tra i monti a ridosso delle province di Potenza e Salerno. Eroga oltre 4000 litri di acqua al secondo e ricade nell’area del cratere del sisma del 1980, minacciata da diverse istanze di ricerca petrolifera.
Oggi, in occasione della “Giornata Mondiale dell’acqua”, l’associazione ha inviato una lettera alla Regione Basilicata chiedendo il riconoscimento del primo Santuario dell’acqua istituito al mondo e di farsi promotrice presso la vicina Regione Campania.
“Può rivelarsi un volano di sviluppo per le aree interno – sottolinea il presidente dell’associazione Carmine Sarcinella – A noi interessa che ci sia un’economia certificata che coinvolga tutte le aziende agricole e che vengano re-incanalate in un circuito produttivo”.
Il Santuario tocca i territori di Muro Lucano, Bella, Castelgrande e Pescopagano nel potentino, Colliano, Buccino, Oliveto Citra, Ricigliano, Romagnano al Monte, Laviano, Valva, Santomenna, Palomonte e Contursi Terme nel salernitano.
– Claudio Buono –