Sarebbe stato ucciso con una fucilata alla testa l’uomo ritrovato cadavere, domenica pomeriggio, nel bosco di contrada Canicella a Lauria da un cercatore di funghi.
Sarebbe questo il primo esito preliminare dell’esame autoptico espletato ieri mattina, per circa tre ore, dal medico legale Giuseppe Consalvo, incaricato dalla Procura di Lagonegro. Durante l’esame, infatti, sarebbero stati estratti alcuni pallini di piombo che sarebbero compatibili con il colpo di un’arma da caccia di grosso calibro che, nell’esplosione, avrebbe distrutto parte dell’epiglottide e del capo dell’uomo. Sarebbero stati poi gli animali selvatici a continuare a sfregiare il corpo, i cinghiali in particolare.
Si tratterebbe di una chiara esecuzione, un colpo diretto al capo, a quanto pare a distanza ravvicinata, che escluderebbe ogni fievole ipotesi di incidente, e confermerebbe sempre più l’omicidio e occultamento del cadavere.
I carabinieri, vicino al cadavere avvolto nel cellophane (altra questione da chiarire) hanno rinvenuto anche alcuni resti di jeans, di un giubbotto, un paio di occhiali e un orologio.
Dopo l’esame autoptico, la Procura della Repubblica di Lagonegro ha disposto il trasferimento dei resti umani in una cella frigorifera dell’ospedale “L. Curto” di Polla, per mancanza di un’idonea struttura all’ospedale di Lagonegro.
Durante l’esame è stato prelevato anche il dna, che verrà comparato con quello dei familiari di Mariano Di Lascio, l’uomo di 42 anni scomparso il 21 novembre scorso da Lauria. Prende infatti sempre più quota l’ipotesi che quel cadavere sarebbe proprio di Mariano. Un quadro più chiaro si avrà con il deposito dei risultati dell’autopsia nei prossimi giorni.
– Claudio Buono –
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