Il Gip presso il Tribunale di Lagonegro, dottor Mariano Sorrentino, ha accolto la richiesta del pm e ha disposto con ordinanza l’archiviazione del procedimento nei confronti di tre medici indagati in seguito alla morte di Giuseppe Rotunno, un 61enne di Auletta che ha smesso di vivere nella notte tra il 19 e il 20 giugno dello scorso anno mentre si trovava ricoverato nel reparto di Chirurgia dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla.
A giugno il pm aveva avanzato richiesta di archiviazione non ravvisando, sulla base della relazione autoptica fatta dal suo consulente, il dottor Zotti, elementi di colpa a carico dei tre medici coinvolti nell’indagine di cui, all’epoca dei fatti, uno in servizio al Pronto Soccorso, uno nella Chirurgia ed un radiologo.
Il pomeriggio del 19 giugno 2019 il signor Rotunno fu accompagnato dal figlio e da un conoscente al Pronto Soccorso a causa di forti dolori addominali. In seguito alle cure e agli esami del caso, i medici associarono i disturbi ad una cattiva digestione e così il paziente fece ritorno a casa. In serata, però, continuando a lamentare i dolori fu riaccompagnato in ospedale e ricoverato in Chirurgia generale dove smise di vivere il mattino successivo. La cartella sanitaria del povero 61enne fu sequestrata dai Carabinieri e i sanitari che lo presero in cura iscritti nel registro degli indagati. L’esame autoptico disposto dall’Autorità Giudiziaria concluse che il decesso era stato causato da un infarto, non evidenziato dall’ecocardiogramma effettuato al “Curto”, in una persona affetta da patologie pregresse.
I figli dell’uomo hanno presentato opposizione avverso la richiesta di archiviazione del pm, allegando la relazione del medico legale di parte, il dottor Cafaro, secondo cui, tra i vari punti rappresentati, “l’infarto non è il primus movens della morte del paziente, ma potrebbe essere stata l’evoluzione finale di uno shock settico dovuto al non tempestivo riconoscimento di una peritonite“. La difesa, in questo caso, ha chiesto ulteriori atti di indagine prima di una pronuncia da parte del Gip. Quest’ultimo ha però richiamato e fatti propri gli argomenti offerti dalla pubblica accusa.
Il pm, come si legge nell’ordinanza di archiviazione, “ha dedotto che gli accertamenti eseguiti nel corso di entrambi gli accessi ospedalieri erano adeguati alle pregresse condizioni di salute del paziente e alla sintomatologia in corso” ed ha archiviato il procedimento penale.
Tra i legali dei medici indagati l’avvocato Alfonso Penna il quale, contattato dalla redazione di Ondanews, ha preferito non rilasciare dichiarazioni nel profondo rispetto del signor Rotunno e del dolore dei suoi familiari.
– Chiara Di Miele –
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