Ematologia; Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica; Urologia; Psichiatria; Neuropsichiatria infantile; Nefrologia; Pediatria: sono queste le aree tematiche delle sette nuove scuole di specializzazione attivate presso l’Università di Salerno. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con il Decreto Ministeriale n.307 del 21 maggio 2015, ha infatti assegnato i nuovi indirizzi di specializzazione nell’area sanitaria all’ateneo salernitano come sede aggregata.
“Un risultato che ci inorgoglisce – ha dichiarato il rettore Aurelio Tommasetti – e che dimostra la bontà delle scelte fatte. Il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia è cresciuto in maniera graduale, armonizzandosi con le caratteristiche proprie del territorio salernitano e del suo ateneo. Siamo stati e siamo tenacemente al lavoro per aumentare la qualità della nostra offerta didattica, valorizzare i servizi erogati dall’Azienda Ospedaliera Universitaria, e garantire un percorso formativo più solido e qualificato per i nostri studenti”.
Nel 2014 furono riconosciute tre scuole in autonomia e una in aggregazione (Chirurgia generale; Farmacia Ospedaliera; Malattie dell’apparato cardiovascolare; Medicina Interna). Dal prossimo anno accademico saranno ben 11. Al via, inoltre, il corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, che amplierà la facoltà di Medicina.
“Doveroso – continua il Magnifico – rigraziare il Ministro Stefania Giannini, il Sottosegretario Davide Faraone, l’Onorevole Stefania Covello, l’Onorevole Luigi Famiglietti e l’Onorevole Tino Iannuzzi per l’attenzione e l’impegno costante dedicato alla nostra Università”. Tommasetti, speranzoso, lancia quindi una richiesta: “Vista l’ attivazione di 11 nuove scuole siamo certi che la Regione farà la sua parte integrando con le proprie borse i contratti ministeriali spettanti all’Università di Salerno come richiesto anche dalle forze sociali. Continueremo ad impegnarci per ottenere il numero di borse che spettano all’Ateneo in proporzione al numero di studenti iscritti e alla qualità della ricerca”.
– Gianpaolo D’Elia –