Giovani e lavoro: di questo binomio si è parlato questa mattina all’Università di Salerno, nel teatro del campus di Fisciano, durante il convegno “Giovani al lavoro: l’orientamento e l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro” organizzato nell’ambito della manifestazione di job placement “Fisciano Brain Camp”.
A intervenire, tra gli altri, anche il direttore generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese, alla sua prima uscita nella Valle dell’Irno dopo la fusione con la BCC di Fisciano: “Insistiamo in un territorio eccezionale, sui cui è presente un’università unica in Italia. Sono orgoglioso che l’80% dei nostri ragazzi si sia formato qui, al Sud”.
Se è vero che l’università ha svolto in maniera decisa, su questo territorio, la sua funzione di “ascensore sociale”, è altrettanto vero che il prossimo obiettivo deve essere l’ascolto della regione per carpirne le esigenze e mutuarle ai percorsi formativi.
Il tema negli ultimi anni è sempre più dibattuto e si incrocia con una nuova idea di lavoro, lontano dal “posto fisso”, e con la progettualità sviluppata attraverso le start up.
Anche se questo tema si è espresso Albanese: “Si pensa che fare start up sia un modo per intercettare finanziamenti, ma senza capacità e una vera idea imprenditoriale non significa nulla. Bisogna premiare il progetto e investirci su”.
La Banca Monte Pruno, sempre attenta ai giovani e alle problematiche giovanili, ha quindi avviato un dialogo concreto con l’università e gli studenti in formazione per la valorizzazione delle competenze acquisite e del potenziale del territorio: “Si deve fare rete – ha concluso il direttore Albanese – solo così si può evitare la cosiddetta fuga di cervelli. È importante che i ragazzi vivano un esperienza all’estero, che permette loro di imparare una o più lingue, ma è necessario che le istituzioni intervengano per fare in modo che i giovani trovino un impiego che li soddisfi e li renda felici”.
– Gianpaolo D’Elia –