Sono 41 attualmente i docenti dell’Università della Studi della Basilicata e 86 quelli dell’Università degli Studi di Salerno che hanno dichiarato di partecipare allo sciopero, indetto dal Movimento per la Dignità della docenza universitaria, che si terrà tra il 28 agosto e il 31 ottobre. La protesta è stata lanciata nel mese di luglio da Carlo Ferraro, già Professore ordinario al Politecnico di Torino.
I docenti che aderiranno allo sciopero non garantiranno il regolare svolgimento del primo appello utile della sessione autunnale relativa all’anno accademico 2016/2017, ma anche i professori non inseriti nella lista potranno, se lo riterranno opportuno, aderire senza preavviso alla protesta.
Tale astensione, come riporta la lettera ufficiale firmata da 5.444 professori e ricercatori Universitari e Ricercatori di Enti di Ricerca di 79 sedi universitarie e rivolta alle istituzioni nazionali “è finalizzata ad ottenere l’adozione di un provvedimento di legge, in base al quale le classi e gli scatti stipendiali dei Professori e dei Ricercatori Universitari e dei Ricercatori degli Enti di Ricerca Italiani aventi pari stato giuridico, bloccati nel quinquennio 2011-2015, vengano sbloccati a partire dal 1° gennaio del 2015”.
“Lo sciopero è stato proclamato a seguito di un conflitto che si protrae da anni – spiega la professoressa Valentina Ripa, docente di lingua spagnola presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Salerno – infatti arriviamo a questo sciopero dopo aver tentato, da tre anni a questa parte, tutte le strade possibili e immaginabili per far valere le nostre legittime e sacrosante ragioni ed evitare uno sciopero, dalle lettere indirizzare alle istituzioni agli incontri con il Ministero dell’Istruzione”.
“Se le nostre richieste verranno accolte anche il giorno prima dello sciopero, questo non verrà portato avanti – ha concluso la professoressa Ripa – affinché l’iniziativa non si ripercuota in maniera negativa sugli studenti”.
Per gli studenti dei corsi di laurea che prevedono un doppio appello, in sintesi, il secondo si svolgerà regolarmente. Per quelli che, invece, frequentano un corso di laurea che prevede un solo e unico incontro per la sessione autunnale, l’appello in questione sarà sospeso. Sospeso, ma non annullato perché in quest’ultimo caso i docenti faranno richiesta ai relativi dipartimenti di fissare un appello straordinario per garantire la possibilità ai discenti di sostenere l’esame. Gli studenti universitari, quindi, si troveranno probabilmente a dover rinunciare a un appello di esami, a settembre od ottobre.
– Maria De Paola –