“Mancano 400 infermieri alla sanità salernitana per superare l’emergenza di personale. Purtroppo la situazione delle aziende sanitarie è prossima al collasso. Se in tempi di ordinaria attività la stessa veniva garantita in spregio a tutte le norme contrattuali e legislative relative al rispetto dell’orario di lavoro e con utilizzo sproporzionato di libera professione e convenzionamenti esterni, in tempi critici gli stessi strumenti straordinari non possono essere osservati e quindi l’unica vera possibilità è la chiusura ovvero accorpamenti ovvero grave riduzione delle attività. Chi paga tale scempio? Cittadini e lavoratori di Salerno e provincia cioè il territorio che ha dato gli albori politici all’attuale governatore della Regione e Commissario ad Acta del settore sanitario”. A dichiararlo è la Cisl Fp Salerno con il segretario generale Pietro Antonacchio
Si prospetta un’estate senza più servizi alla salute e la Cisl Fp ha richiesto ai direttori generali di Asl e al “Ruggi d’Aragona” un incontro immediato poiché le condizioni in cui versano tutte le struttura sanitarie sono gravi.
“Speriamo a breve di avere un confronto serrato – continua – Trovare strategie a tutela dei lavoratori ma soprattutto a garanzia del diritto ad avere assistenza dei cittadini salernitani è una necessità impellente. Se la Regione continua a negare questo diritto appare evidente che è l’unica responsabile di tale disastro. Purtroppo i direttori hanno le mani legate e quindi in Campania si continuerà a vivere tre anni di meno per scoprire a breve che tale periodo di minor aspettativa di vita può solo aumentare”.
Nel Presidio Ospedaliero di Battipaglia mancano 25 infermieri e 30 OSS in tutti i reparti, più marcate nei reparti di Rianimazione, Pronto Soccorso, Medicina, Cardiologia, Sale Operatorie, Ostetricia e Ginecologia. Stessa situazione di carenze infermieristiche e OSS si verifica ad Eboli, le cui dimensioni sono sottostimate almeno del 30/40% mentre all’ospedale di Oliveto Citra mancano una ventina di infermieri e altrettanti OSS e cosa grave la mancanza di esternalizzazione del servizio di ausiliarato, marcate carenze sono presenti soprattutto nel reparto di Chirurgia, Ortopedia Medicina, nel Pronto Soccorso. Al Presidio di Sapri mancano 20 infermieri e 20 OSS, in particolare nella Sala Operatoria, Pediatria e Rianimazione, invece in quello di Vallo della Lucania mancano almeno 50 infermieri e 100 OSS con carenza in tutti i reparti.
Come rende noto il segretario generale della Cisl, mancano i tecnici di radiologia in tutte le strutture dei Presidi Ospedalieri di Vallo almeno 3 per elettrofisiologia, emodinamica, all’ospedale di Eboli mancano 4 tecnici per emodinamica, elettrofisiologia e sale operatorie, 2 per senologia e mammografia, 2 per TAC e Risonanza magnetica. Ad Oliveto Citra mancano 4 tecnici per effettuare la TAC, nelle sale operatorie e nella radiologia, al “Luigi Curto” di Polla mancano 2 tecnici per la radiologia, mentre a Sapri 4 tecnici per la TAC, sale operatorie. Mentre per i distretti manca una dovuta a ricognizione del personale per screening mammografico.
“Le ultime decisioni dei manager dell’Asl non ci fanno ben sperare. Questa estate i salernitani potrebbero vedersi negato, in modo reale, il diritto alla salute garantito dalla Costituzione – dichiara Donato Salvato, segretario generale della Uil Fpl Salerno – non è nostro costume fare demagogia, ma credo che, ora più che mai, serva fare fronte comune per risolvere i problemi. Ecco perché crediamo che sia utile un confronto con i manager di Ruggi e Asl, magari per evitare di vedere realizzato uno scenario che definire apocalittico al momento è un eufemismo“. Per Salvato serve il personale atto a garantire i livelli essenziali di assistenza:”Non si può scendere al di sotto di questa soglia e comprendiamo tutte le difficoltà di far quadrare i conti. Ma quando a venire meno è il diritto alla salute dei cittadini non c’è discorso ragionieristico che tenga. Questa provincia non può rischiare di finire alla ribalta della cronaca per prestazioni a mezzo servizio, personale carente e reparti chiusi per ferie. Lo riteniamo inaccettabile e al contempo siamo pronti a mettere in campo tutta la nostra professionalità affinché questo non avvenga. Speriamo in un’apertura dei manager delle aziende pubbliche della sanità provinciale. Se questo non avverrà siamo pronti a portare su tutti i livelli quella che per la Uil Fpl è una battaglia di civiltà e dignità“.
– Annamaria Lotierzo –