Un’accelerazione improvvisa dell’auto ha ucciso il 39enne Fabio Tucciariello, tifoso del Vultur Rionero.
È quanto emerso dalla conferenza stampa che si è svolta presso la Questura di Potenza nella Sala Riunioni “Gianbattista Rosa” alla presenza del Questore Isabella Fusiello, del Procuratore Capo Francesco Curcio e del Procuratore Aggiunto Maurizio Cardea.
Tucciariello, quindi, è stato sbalzato sul parabrezza dell’auto ed è morto per le ferite riportate nell’impatto. La rivalità tra le tifoserie del Vultur Rionero e del Melfi, squadre di calcio del campionato di Eccellenza, è sfociata nei tragici fatti accaduti ieri a Vaglio di Basilicata che hanno portato alla morte del 39enne ed al ferimento di due persone.
Ben 26 le persone arrestate di cui 25 tifosi della Vultur Rionero e il 30enne Salvatore Laspagnoletta, accusato di omicidio volontario, che era alla guida della Fiat Punto che ha investito ed ucciso Tucciariello. Alla base del gesto, un vero e proprio agguato premeditato con tanto di bastoni e oggetti atti ad offendere.
Per gli altri 25 le accuse sono violenza privata, tentativo di lesioni, porto illegale di armi improprie in occasioni di trasferte di eventi sportivi.
Durante la conferenza è inoltre emerso che alcuni tifosi risultano aver ricevuto un Daspo negli anni scorsi.
“Persone del genere non possono essere definiti tifosi – ha dichiarato il Questore Fusiello – questa è criminalità non sport. Mi auguro che vengano presi provvedimenti dalle due società”.
“Una sorta di rituale tribale – le parole del Procuratore Curcio – tra l’altro messo in atto all’incrocio per Tolve dove i tifosi sapevano che doveva passare la tifoseria rivale”.
“Al momento non siamo riusciti ad accertare che vi sia stato un contatto tra le due tifoserie prima di Vaglio Scalo – ha aggiunto il Procuratore Cardea – probabilmente i tifosi sono stati pedinati”.
Inoltre, nelle auto dei tifosi del Melfi risulta la presenza dei bambini. Su questo aspetto, però, vige ancora il più stretto riserbo.
Sono stati sequestrati, inoltre, bastoni, mazze, petardi, tirapugni mentre non sarebbero stati ritrovati armi e oggetti atti ad offendere nelle auto dei tifosi melfitani.
– Claudia Monaco –
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