Sabato scorso, dopo 5 spettacolari serate, si è conclusa la 71^ edizione del Festival di Sanremo. Per milioni di italiani un intrattenimento serale atteso anche un anno intero, per centinaia, o forse migliaia, di persone si tratta di mesi di duro lavoro per preparare quello che è lo spettacolo più seguito a livello nazionale, che coinvolge giovani e adulti.
Per altri può diventare l’esperienza più bella della vita. Come è successo a Luigi D’Elia, 22enne di Teggiano, studente di Styling e Comunicazione di moda. Luigi è riuscito, alla sua giovane età, a realizzare un sogno che aveva sin da bambino: lavorare al Festival della canzone italiana. E lo ha fatto come assistente stylist di alcuni artisti rinomati e come stylist dei Dellai, i due gemelli che con la loro “Io sono Luca” hanno partecipato a Sanremo tra le nuove proposte.
Luigi in questa intervista ci ha raccontato la sua indimenticabile esperienza.
- Quali sono le tue sensazioni e cosa provi dopo aver vissuto il Festival così da vicino?
Ancora non ho realizzato bene. Abbiamo avuto orari estenuanti ed anche ora che è finito tutto non riesco a capire bene cosa sia successo. Mi sono divertito tantissimo, ma con il mio gruppo non abbiamo neanche avuto modo di goderci il tutto poiché avendo diversi artisti da gestire non siamo mai riusciti a guardare una performance, c’era sempre qualcuno da vestire. È stata sicuramente la cosa più bella che ho fatto in vita mia, senza nessun dubbio. Tanto divertimento, ma un lavoro immane.
- Per la prima volta hai curato personalmente il look di un artista salito sul palco dell’Ariston, com’è stato per te?
Ho curato i look delle performance dei Dellai e ho saputo di doverlo fare solo una settimana prima dell’inizio del Festival, quindi non c’è stato molto tempo per prepararmi. Una sola settimana di preavviso per Sanremo è davvero poco, avrei potuto fare molto di più, però sono contentissimo di quello che ho fatto a soli 22 anni. Lavorare per Sanremo è sempre stato il mio sogno e sono abbastanza soddisfatto. Primo successo? Direi di sì. Sono contento per tutti i lavori che ho fatto da assistente finora, ma vestire personalmente un gruppo a Sanremo è una grande soddisfazione.
- In generale come si svolge una giornata tipo? In cosa consiste effettivamente il tuo lavoro?
Ritmi super serrati in questo Sanremo. Abbiamo iniziato ogni giorno alle 8 e staccato alle 4 di notte. La mattina si lavora per i “daily look”, per le interviste radio e tv, quindi look giornalieri per tutti i nostri clienti. Dopo pranzo ultimo “fitting” (prova vestiti) per la sera, per assicurarci fosse tutto ok. Subito dopo si passa ai look del giorno successivo per le prove, che avvengono quindi il pomeriggio del giorno prima della serata. Sono prove generali, definitive, in cui anche trucco e capelli saranno quelli che verranno visti poi in prima tv. Finite le prove, cena velocissima e poi vestizione per l’esibizione. Curando diversi artisti ci siamo dovuti dividere e abbiamo avuto orari davvero difficili; la scaletta arriva tardi quindi c’è poco tempo per organizzarsi. La cosa più bella è che poi ti ritrovi in albergo, a tarda sera, a guardare le ultime performance insieme ad artisti, staff, uffici stampa, discografici. C’è stata molta unione, ma sempre rispettando tutti le precauzioni anti-Covid.
- Ma parliamo di nomi, con chi hai quindi lavorato e per quali artisti?
Ho lavorato con Tiny Idols di Silvia Ortombina, stylist di Salmo, Coez e molti altri. Come assistente, in questo Festival, mi sono occupato di Willie Peyote e Fulminacci dei big, mentre delle nuove proposte Folcast, oltre ovviamente i Dellai Come ospiti Samuele Bersani in duetto con Willie, Valerio Lundini e Roy Paci, con Fulminacci, e Dardust. È stato bellissimo, in team con Giulia Giovanelli, sarta fantastica, ci siamo divertiti tantissimo.
- Com’è passare da guardare il Festival in tv a viverlo personalmente alla tua giovane età?
È stato sempre il mio sogno, sin da quando ero piccolo immaginavo, fantasticando, di lavorare un giorno per Sanremo. La cosa che mi è sembrata molto strana è stato osservare prima i personaggi in tv e poi vederli arrivare in albergo, con gli stessi abiti, che chiedevano in giro come fosse andata la performance. C’era un clima di amicizia. Vedere poi gli artisti che segui sul palco dell’Ariston e pensare a tutto il processo creativo, durato più di un mese, è stato emozionante. Sinceramente non mi sarei mai aspettato di essere lì a 22 anni.
- Ora ci sono già nuove esperienze, nuovi progetti, alle porte?
Diciamo che il lavoro di Sanremo continua anche durante questa settimana, bisogna sistemare tutti i vestiti, riordinarli e diverse altre cose tecniche anche difficili da spiegare. Diciamo che ci vorranno giorni per chiudere definitivamente con Sanremo. Poi ho già vari progetti su Milano in questo mese, alcuni video musicali e degli editoriali con cui ho sempre lavorato. Sono davvero contento, siamo pieni di lavoro.
– Paola Federico –
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