“Scusa per l’emozione” sono state le ultime parole, cariche di commozione, che la giornalista Tonia Cartolano mi ha detto quando le ho chiesto di raccontarmi del suo rapporto di amicizia con Maurizio Costanzo. Sono parole piene di stima e di affetto, di vita e di dolcezza, come pennellate che dipingono il ritratto di un uomo che ha fatto la storia della televisione italiana.
- Tonia, com’è iniziato il tuo rapporto con Maurizio Costanzo?
Ero alla stazione e stavo correndo per prendere il treno, squilla il telefono ed era Maurizio Costanzo. Nella mia testa era praticamente impossibile che potesse essere lui, ho risposto “Ma questo è uno scherzo, sto perdendo il treno, mi perdoni” e riattacco. Richiama dicendo “Sono Maurizio Costanzo, mi hanno dato il tuo numero perché volevo conoscerti” e mi ha detto che mi guardava sempre in televisione, mi trovava particolarmente brava e che gli avrebbe fatto piacere conoscermi. “Appena vieni a Roma vienimi a trovare” e mi dà l’indirizzo del suo studio. Appena sono tornata a Roma ho preso appuntamento per andarlo a trovare ed era esattamente la persona che avevo avuto sempre in mente, ovvero un grande gentiluomo, un grande professionista, una persona perbene e un uomo generoso. Queste sono le caratteristiche che avevo avuto sempre in mente, mi ispirava questo. Sono cresciuta con il mito di Maurizio Costanzo, del modo in cui aveva fatto e faceva televisione, l’intelligenza e la capacità di avere idee.
- Puoi raccontarci un aneddoto alla quale sei legata particolarmente?
Tutte le volte che capitavo nel suo ufficio a Roma avevo con me tante domande, tante cose da chiedergli perché mi sentivo così fortunata dal poter fare qualche incontro con lui oltre a qualche telefonata e poter sentire quello che aveva da dire, tant’è che ogni volta che gli dicevo “Maurizio, grazie per questi consigli, portami fortuna mi raccomando” lui mi regalava una delle sue tartarughine in cui faceva incidere le sue iniziali. Ogni volta che andavo lui me ne regalava una ed ora anche io ne ho una collezione. Ciò che mi ha colpito di più di lui è che si ricordava molte delle mie trasferte, in particolare quella del terremoto in Nepal; si ricordava ogni particolare, ad esempio che mi ero arrampicata su delle macerie per arrivare in un posto dove si cercava una bambina, si ricordava com’ero vestita quando c’era stato il terremoto nel Centro Italia e avevo passeggiato da sola nel comune di Visso di notte. Mi ricordo che mi aveva colpito questa cosa e mi chiedevo “Com’è possibile che questo signore che guarda tantissime cose in televisione e che la televisione la fa, si ricorda invece le cose che ho fatto io”.
- Qual è il suo consiglio che ti è rimasto nel cuore?
Non è che lui si metteva con carta e penna per darti qualche consiglio, erano chiacchierate dalle quali nascevano delle indicazioni, lui lo sentiva come un confronto alla pari e questa cosa mi ha fatto molto felice. Mi considerava una brava collega, mi faceva sempre tanti complimenti e io gli dicevo “Maurizio, ma qualche critica me la farai ogni tanto?” e lui non mi criticava mai, magari mi faceva qualche nome di altri colleghi che non apprezzava e mi diceva “Non fare mai così, eh!”
Una volta mi ricordo che gli avevo parlato di un’idea che avevo in testa che era però difficile da realizzare in un momento in cui gli investimenti potevano non essere adeguati a quello che era il mio progetto e lui mi disse “Ricordati, Tonia, che la televisione non si fa con i soldi e la tecnologia ma con le idee”. Queste è una delle cose che mi ricordo molto perché tutte le volte che ho avuto in mente qualche progetto ho sempre pensato a questo e cioè che dovevo concentrarmi soprattutto sulla validità e la forza dell’idea.
- Cos’hai provato quando hai partecipato al Maurizio Costanzo Show?
Ho provato una grande emozione perché, come molti, sono cresciuta col Maurizio Costanzo Show. Mi piaceva lui, lo trovavo così originale, trovavo originale il fatto che facesse parlare di cose serie, anche delle volte in maniera scanzonata, personaggi messi insieme lì e che non c’entravano nulla l’uno con l’altro. Lui faceva parlare mondi diversi nel suo salotto, lui era il salotto e apprezzavo il suo modo autentico e verace di fare le interviste. Quando sono andata lì ero super emozionata ma ero davvero felice, per me è stato un grande onore avere l’invito e poter sedere su quelle poltrone.
- Cos’ha rappresentato e rappresenta per te Maurizio Costanzo?
In questi anni di amicizia ha rappresentato per me un punto di riferimento, sapevo che se mai avessi avuto bisogno di lui per un consiglio mi bastava chiamarlo e qualcosa me l’avrebbe detta, anche un parola, anche se come dice un mio caro amico “Il migliore consiglio è quello che non si dà”, ma con le nostre chiacchierate mi avrebbe sicuramente illuminato. Ieri ho avuto la notizia da mia sorella che l’ha appresa su internet, sono stata molto colpita, lo confesso, mi sono sentita un po’ più sola. L’ho visto recentemente, meno di un mese fa sono andata a trovarlo e stava bene, l’ho abbracciato quando sono andata via ma non avrei mai immaginato che non avrei avuto più occasione di vederlo. L’ho anche sentito recentemente perché una mattina non mi aveva visto alla trasmissione “Buongiorno” e mi aveva chiamato chiedendomi “Tutto a posto? Non c’eri questa mattina. Quando vieni a Roma vienimi a trovare”. Mi faceva sempre la stessa richiesta, mi aspettava a Roma e poi mi chiedeva sempre della mia mamma e questa è un’altra cosa che mi è rimasta sempre nel cuore. E’ stato sempre molto generoso, credo che lo sia stato con molti e lo è stato anche con me. Anche se l’ho conosciuto da poco tempo, l’ho sentito davvero come amico, un amico generoso e di sicuro mi mancherà.