Questa mattina la Procura di Potenza, con il supporto della Guardia di Finanza di Potenza, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di due imprenditori e un commercialista gravemente indiziati di reiterate condotte distrattive del patrimonio aziendale in violazione della legge fallimentare.
L’attività investigativa nasce dal fallimento della Caridi Trasporti S.r.l. Unipersonale, già con sede nella zona industriale di Vaglio di Basilicata, costituita nel 2008 e dichiarata fallita dal Tribunale di Potenza.
Indagati sono i coniugi Rocco Caridi e Carla Angelucci, nonché il professionista e sindaco di Abriola Romano Triunfo. Il primo ha rivestito la carica di amministratore, la seconda è la titolare della società C.R.D. Soc. Coop. con sede legale a Tito in contrada Sant’Aloia e operante nel settore della logistica e dei trasporti. Triunfo invece è stato commercialista e tenutario delle scritture contabili delle due persone giuridiche.
Le indagini hanno permesso di accertare condotte fraudolenti poste in essere mediante il contributo del commercialista incaricato della tenuta e redazione della contabilità. In particolare, dalle investigazioni emerge a livello indiziario e salva restando la presunzione d’innocenza che i due coniugi, nel corso degli anni, avevano sottratto i libri contabili allo scopo di recare pregiudizio ai creditori e di occultare le distrazioni di parte del patrimonio e delle disponibilità della fallita società a discapito dei creditori e in favore della società amministrata da Carla Angelucci per 927.781,21 euro.
Le indagini hanno permesso di accertare che, a fronte di un passivo di oltre due milioni di euro, costituito per lo più da debiti verso i dipendenti e l’erario, e di un attivo sostanzialmente inesistente, erano state distratte nel corso degli anni e soprattutto in prossimità del fallimento somme per circa un milione di euro in favore della società C.R.D. Soc. Coop..
Tali somme, secondo la ricostruzione degli inquirenti, venivano occultate con remissione di una fittizia nota di credito. In tale contesto le indagini hanno permesso al GIP, in ragione del grave quadro indiziario raccolto e del pericolo di reiterazione delle condotte e di inquinamento delle prove, di disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’amministratore della società fallita, Rocco Caridi, mentre sono stati disposti il divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese nei confronti della Angelucci e il divieto temporaneo di esercitare l’attività di commercialista nei confronti di Triunfo.