I Carabinieri della provincia di Salerno, in ossequio alle disposizioni del Comandante provinciale Colonnello Filippo Melchiorre, sono particolarmente impegnati al contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica, cosiddetta “violenza di genere”.
La crescente attenzione a prevenire e reprimere tale forma di illegalità ha consentito ai Carabinieri di eseguire, dall’entrata in vigore delle recenti norme di modifica in materia, negli ultimi 40 giorni 21 provvedimenti cautelari, in media uno ogni 2 giorni e nello specifico 12 arresti per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia e 9 ordinanze di divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Tra gli interventi di Polizia giudiziaria di particolare rilievo i Carabinieri evidenziano quello avvenuto nella notte del 20 novembre, quando i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Salerno hanno arrestato, in flagranza di reato, un 50enne rumeno per atti persecutori nei confronti della ex compagna. L’uomo, già sottoposto al provvedimento del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, stava violando le disposizioni del giudice presentandosi nuovamente nei pressi dell’abitazione dalla quale era stato allontanato, in stato di ubriachezza e usando violenza fisica nei confronti della donna.
Inoltre, un altro caso eclatante è quello del 26 novembre quando i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Battipaglia hanno arrestato, in flagranza di reato, per atti persecutori un 30enne ucraino, intercettato presso la stazione ferroviaria di Battipaglia dopo che, partito in treno da Milano, con una videochiamata minacciava di morte l’ex compagna e i figli minori mostrandole una pistola risultata poi essere a salve e priva di tappo rosso.
Ancora, il 2 dicembre dello scorso anno a Cava de’ Tirreni hanno arrestato in flagranza di reato un 50enne per atti persecutori e per maltrattamenti nei confronti di familiari e della moglie. L’uomo avrebbe tentato di accedere nell’abitazione della donna danneggiando la porta d’ingresso e minacciandola di morte.