E’ la storia di un’amicizia particolare quella che ha come protagonisti il 18enne di Teggiano Gianpaolo, nato senza un occhio e che oggi sta perdendo quasi del tutto la vista, e il suo labrador di nome Grace. Tra le ombre e i chiaroscuri che accompagnano la quotidianità di un ragazzo che affronta con tenacia la vita sin da piccolo si è insinuata con vitalità la cagnetta giocherellona che dovrà fargli da guida affinchè le sue attività risultino meno complicate.
Abbiamo intervistato mamma Assunta, che ci racconta la storia di suo figlio, le difficoltà incontrate nel percorso scolastico e non solo e, infine, il recente arrivo in famiglia di Grace.
- Assunta, di cosa soffre Gianpaolo? Come vi siete accorti che non ci vedeva?
Gianpaolo è nato con una agenesia dell’occhio sinistro, in sostanza non aveva il bulbo oculare. L’altro occhio è danneggiato. I medici non si sono accorti subito di questo problema, neanche durante la gravidanza. Appena nato io ebbi la sensazione che qualcosa non andasse e lo dissi a mia madre e a mio marito. Quando lo abbracciavo avevo una strana sensazione. Il giorno dopo il parto Gianpaolo era nel nido e non riusciva ad aprire l’occhio vuoto, ma in ospedale mi rassicurarono. Successivamente il pediatra venne in stanza e mi disse che mio figlio aveva un problema agli occhi. E’ stato per noi un momento difficile, ci dispiaceva.
- Oggi quali sono le condizioni visive di Gianpaolo?
Oggi vede sempre di meno, sta perdendo totalmente la vista. All’inizio della pandemia da Covid ha anche iniziato ad avere degli attacchi di glaucoma che hanno messo a rischio la vista. Oggi vede ombre, non ci distingue, vede delle macchie di colore a volte. Anche da vicino non riesce a vedere gli oggetti. Noi siamo stati in tanti ospedali, Fondazioni e anche a Londra, ma i medici ci hanno sempre detto che la sua vista è come una candela che si sta spegnendo. Era inserito anche nella lista per il trapianto, ma era molto rischioso e io da madre ho scelto la felicità di mio figlio. Dissi al Primario: “Mi interessa la felicità di Gianpaolo, con o senza la luce. Questo mi basta”. La cornea destinata a lui fu poi donata a un bambino più piccolo.
- Frequenta regolarmente la scuola? Usufruisce di attrezzature particolari per poter studiare?
Deve frequentare il quarto anno di Liceo delle Scienze Umane, ma non ci sono attrezzature apposite per lui, non c’è un percorso motorio, ma soltanto un insegnante di sostegno. Tramite il Comune di Teggiano tempo fa abbiamo avuto una dattilobraille però mancano i percorsi adatti ed è una delle problematiche che riscontriamo. Lui ha sempre persone che costituiscono punti di riferimento, ma ciò non lo renderà autonomo e quando noi non ci saremo non saprà badare a se stesso. Inoltre adesso per lui è difficile coltivare amicizie, ai suoi 18 anni mancavano i compagni di scuola, ad esempio.
- Ad un certo punto nella vita di Gianpaolo è arrivato il labrador Grace. Cosa è successo?
Noi abbiamo fatto richiesta del cane guida al Centro di Limbiate, che è tra i più importanti. Però non glielo hanno assegnato perchè i medici esperti richiedevano innanzitutto un orientamento personale per Gianpaolo, non lo vedevano ancora pronto per avere un cane guida. Mio figlio è entrato a quel punto nello sconforto totale, ha pianto durante tutto il viaggio in treno. Al nostro ritorno a Teggiano io non potevo accettare questa sua delusione e così mi sono rivolta all’educatore cinofilo Flavio Langone. E’ stato lui a presentarci Grace e ad iniziare ad addestrarla per poter stare con Gianpaolo. Da marzo il labrador vive a casa nostra.
- Com’è cambiata, nella pratica, la vita di Gianpaolo dopo l’arrivo di Grace?
Inizialmente sapevamo che tenere un animale in casa sarebbe stato un impegno, ma lo abbiamo accettato con gioia. Oggi vanno a passeggiare, anche se non da soli perchè Gianpaolo ha bisogno di un istruttore che gli insegni come muoversi negli spazi e come gestire il cane guida. Però in questi mesi Grace ci ha insegnato delle cose importanti: per farci giocare con lei ci fa staccare dal telefono e ci rende più uniti. Mio figlio è felice, ovviamente, perchè il cane è come un amico con cui interagire. Ricordo che alle Medie in un tema scrisse che i suoi migliori amici sono gli animali, che non lo abbandonano mai e che non lo tradiscono. Ma anche per me stessa Grace è stata un grande sostegno in un momento in cui ho avuto un problema di salute. E’ arrivata in un periodo in cui poteva donare gioia a tutta la famiglia.
- Qual è la tua speranza oggi?
A sud di Salerno, essendoci meno non vedenti, non è facile trovare figure professionali specializzate. Servirebbe agevolare sempre di più i percorsi motori nelle scuole. Bisogna diminuire le figure punto di riferimento e aumentare l’autonomia. Lui deve acquistare sicurezza, perchè io non ci sarò per sempre e a me interessa che in quel momento potrà andare avanti autonomamente. A me non serve la pensione a fine mese, ma che lo Stato mi garantisca servizi maggiori per mio figlio. Le barriere architettoniche più grandi sono quelle che si alzano con l’indifferenza delle persone, con la distanza che tanti assumono nei riguardi di Gianpaolo.