Intervista all’avvocato Giuseppe Libretti dello Studio Viglione Libretti & Partners di Sant’Arsenio in occasione della chiusura dell’anno 2022.
- Avvocato Libretti, nell’anno appena trascorso come hanno influito la guerra russo-ucraina e la crisi energetica sull’economia italiana?
In via generale possiamo osservare che l’impatto del conflitto russo – ucraino nonché le ritorsioni russe in conseguenza delle sanzioni e della crisi energetica sull’economia italiana sono stati minori rispetto a quanto previsto nei primi mesi dell’anno poiché sia le famiglie che le imprese hanno in primo luogo cercato di contrastare il caro energia facendo ricorso al generale e forzato risparmio maturato durante il lockdown, sia perché gli effetti negativi sui consumatori ed in particolare sulle aziende sono stati frenati dai meccanismi di contenimento dei prezzi stabiliti anche a livello europeo. In tale contesto è stato fondamentale l’effetto della ripresa della mobilità grazie al rientro dell’ondata invernale del Covid-19 che ha contribuito a far registrare un incremento del PIL dell’1,1% rispetto all’inizio dell’anno. Tuttavia lo stimato aumento dei prezzi del gas e dei beni energetici collegati al gas stesso sta innalzando la dinamica inflattiva con effetti macroeconomici rilevanti che presumibilmente impatteranno negativamente in futuro sui bilanci delle famiglie e delle imprese. Tale scenario fa presumere che il picco dell’inflazione resterà alto anche nel 2023, attestandosi intorno al 5,4% rispetto al 7,4% del 2022, per poi progressivamente normalizzarsi dal 2024.
- Secondo lei lo scenario descritto quali conseguenze determinerà sul potere d’acquisto delle famiglie italiane?
In realtà, l’impatto più “tangibile” dello shock determinato dal caro energia è proprio sul potere d’acquisto delle famiglie e dei consumatori in genere, anche perché a tutto ciò bisogna aggiungere la quasi stagnazione delle retribuzioni e la disoccupazione stimata ancora in aumento per il prossimo anno con un picco vicino al 9% rispetto all’8,2% di quest’anno, anche in considerazione del fatto che molte imprese operanti nei settori più energivori hanno dichiarato di voler sospendere temporaneamente l’attività con inevitabili conseguenze non solo sulla produzione, ma anche sull’occupazione. Dalle statistiche ISTAT sulla fiducia dei consumatori emerge che l’incremento dei prezzi e il peggioramento del contesto economico porta le famiglie ad accumulare risparmio precauzionale frenando così i consumi. In particolare, nell’attuale scenario i risparmi accumulati durante la pandemia non saranno sufficienti a compensare lo shock sul reddito delle famiglie con minore capacità economica determinato dai rincari e di conseguenza saranno maggiormente colpiti i consumi di beni e la spesa delle imprese per gli investimenti. In tale contesto, ancora una volta sarà cruciale l’evoluzione degli investimenti nel settore edilizio – in particolare in ambito green – che hanno rappresentato il motore di crescita dell’economia italiana negli ultimi due anni avendo creato, tra l’altro, circa 300mila nuovi posti di lavoro nei diversi settori dell’industria e dell’indotto. A ciò aggiungiamo l’adozione da parte del nuovo Governo di politiche di bilancio in linea con la programmazione pluriennale attuale che si auspica permetteranno la puntuale attuazione del PNRR e garantiranno così lo sblocco delle tranche successive di pagamento attese per i prossimi semestri.
- All’interno del PNRR è inserita anche la riforma della Giustizia. Quali possono essere indicati come punti salienti e qual è l’obiettivo perseguito?
Si è tanto parlato di riforma della Giustizia ed ora finalmente sembra che la stessa stia prendendo forma, anche al fine di rendere il nostro Paese più liberale, democratico e soprattutto più competitivo ed in linea con l’Europa. Sia che si parli di giustizia penale che civile il sistema giudiziario italiano funziona molto a rilento rispetto ad altri Stati membri dell’UE soprattutto in termini di tempi processuali, pertanto all’interno del PNRR sono previste misure volte a rendere tale sistema più efficiente riducendo la durata dei procedimenti senza tralasciare interventi volti a smaltire l’arretrato giudiziario. In tale ottica la digitalizzazione del sistema giudiziario attraverso l’obbligatorietà del fascicolo telematico, il completamento del processo civile telematico, la digitalizzazione del processo penale di primo grado e l’introduzione di una banca dati delle decisioni civili gratuita sono fondamentali anche ai fini di una compiuta e concreta transizione digitale. Oltre alla velocizzazione dei processi, il rivoluzionario programma di politica giudiziaria enunciato dal Guardasigilli Carlo Nordio prevede la divisione delle carriere dei magistrati (principalmente per arginare l’anomalia di una pubblica accusa appartenente allo stesso ordine dei magistrati giudicanti e ridurre la possibile influenza delle Procure), la depenalizzazione di alcuni reati per contrastare l’affollamento delle carceri, l’abolizione del reato di abuso d’ufficio per sbloccare l’azione amministrativa, la riforma delle intercettazioni, insostituibile strumento di lotta alla criminalità organizzata, ma abusato sotto l’aspetto della divulgazione delle notizie. Ora bisogna solo attendere la data di entrata in vigore della riforma Cartabia e sperare che la stessa abbia gli effetti prospettati senza tralasciare poi l’analisi degli interventi ultimi che il Governo ed il Parlamento apporteranno in ultima istanza.
- Avvocato Libretti, alla luce di quanto esplicato quali sono le previsioni per il nuovo anno?
Auspicando una definitiva risoluzione delle problematiche relative alla pandemia da Covid-19 e, altresì, restando fiduciosi in una rapida conclusione del conflitto che sta funestando i confini orientali del nostro continente sopportando soprattutto un irreparabile sacrificio in termini di vite umane, dobbiamo cercare di scorgere anche profili di ottimismo che possono riscontrarsi, per quanto riguarda il nostro Paese, nella messa in atto, finalmente in via concreta, del PNRR. Specificatamente la mole non indifferente di investimenti a compiersi nei diversi comparti economici e della pubblica amministrazione, con particolare riguardo al settore delle energie rinnovabili e delle infrastrutture, rappresentano un volano per l’economia dell’intera nazione ed un’irripetibile opportunità per il Meridione d’Italia di ridurre lo spread che lo separa dal resto d’Italia e dall’Europa stessa. Il Mezzogiorno deve infatti sfruttare al meglio le risorse messe in campo dall’UE per riacquistare la sua naturale centralità politico-economica nel bacino del Mediterraneo, sempre più crocevia fondamentale delle rotte culturali, umane ed economiche tra l’Europa ed i Paesi in via di sviluppo che si affacciano sul Mare Nostrum.
Il team dei professionisti all’interno del nostro studio, a fronte delle sfide sempre nuove e delle opportunità offerte dall’attuale congiuntura storico-economica che attendono le imprese ed i cittadini, è pronto ad apprestare ogni valido supporto professionale grazie alla pluriennale esperienza maturata al fianco dei propri clienti nei diversi settori operativi. Guardando al nuovo anno con rinnovato ottimismo, lo Studio Viglione Libretti & Partners augura a tutti un prospero 2023.