Ha preso il via al Tribunale di Potenza il processo nei confronti di Antonio Ventre, l’uomo accusato di aver spinto l’anziana madre dalle scale, causandone la morte, a luglio dello scorso anno, in pieno centro a Brienza.
Il 42enne burgentino è l’unico imputato del processo davanti alla Corte d’Assise di Potenza, presieduta dal giudice Federico Sergi. Lo scorso martedì l’udienza con l’avvocato di fiducia di Ventre, Lorenzo Raffaele Petracca, che ha sottolineato come l’uomo, all’atto della commissione del fatto, era nelle condizioni di incapacità di intendere e volere.
Antonio Ventre, secondo le perizie redatte, è affetto da alcuni disturbi psichici. Già dopo l’accaduto, durante l’interrogatorio di garanzia, aveva ammesso di essere stato il responsabile di quanto accaduto davanti al Giudice per le indagini preliminari di Potenza, Lucio Setola. Tanto che la contestazione a suo carico è passata a omicidio volontario, dal momento che in precedenza si ipotizzava l’omicidio preterintenzionale.
La madre, Irene Lopardo, nella mattinata del 3 luglio venne trovata a terra, priva di vita, sotto la scala dell’abitazione dove viveva col figlio, in pieno centro burgentino in corso Umberto I. Ad accorgersi di quanto accaduto fu un’infermiera che si stava recando da una vicina di casa per prestare assistenza sanitaria.
Per Ventre prima venne disposta la detenzione in carcere a Potenza poi, a seguito dell’istanza presentata dall’avvocato Petracca al Riesame (dove sosteneva che la struttura non era idonea per le sue patologie) venne trasferito al Policlinico di Bari, fino a settembre scorso. Adesso è in regime di domiciliari in una struttura protetta del Potentino, convenzionata con il Ministero della Giustizia, dove è anche in cura appunto per le sue patologie. Durante l’udienza di martedì scorso è stato anche sentito il medico che ha redatto la perizia sull’uomo per conto della Procura. Una nuova udienza è stata fissata per il prossimo 22 febbraio davanti alla Corte d’Assise di Potenza.
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