Avrebbe compiuto 18 anni oggi Luigi Paciello, il giovane di Sassano che il 28 settembre del 2014 perse la vita, insieme a Daniele Paciello e a Nicola e Giovanni Femminella, investito da un’automobile mentre si trovavano insieme davanti ad un bar a Silla di Sassano. Quel triste giorno il destino volle che alla guida dell’auto ci fosse proprio suo fratello Gianni.
Luigi oggi sarebbe diventato maggiorenne, raggiungendo così uno dei traguardi che i suoi coetanei aspettano con più emozione. Il suo sorriso e il suo viso dai lineamenti delicati sarebbero stati protagonisti di una giornata importante, ma l’inevitabilità degli eventi non lo ha permesso. Ciononostante l’amore di chi resta sa dimostrare di saper andare oltre la morte e così oggi pomeriggio gli amici di Luigi, per onorarne il ricordo e per festeggiare la sua maggiore età, hanno organizzato una partita di calcio che si è disputata presso l’impianto sportivo “Gaetano Romanelli” di Monte San Giacomo.
Il calcio. Quello sport che lui tanto amava e viveva con passione, come il tifo per la squadra del cuore, il Milan. Da qui la decisione dei tanti amici che con Luigi giocavano nella Scuola Calcio “Gaetano Romanelli” di organizzare un incontro amichevole per ricordarlo. Un’occasione per fargli gli auguri di compleanno nonostante la sua assenza terrena. Tutti stretti in un unico abbraccio intorno ai genitori, presenti allo stadio, e ai familiari commossi mentre un video proiettava le immagini di Luigi bambino. Presente nel corso del pomeriggio dedicato al giovane di Sassano anche il parroco di Monte San Giacomo, don Agnello Forte.
“Abbiamo giocato con Luigi e gli eravamo tutti molto affezionati – hanno spiegato gli amici a margine della partita – Questo è stato il nostro modo per augurargli buon compleanno, nel giorno in cui sarebbe diventato maggiorenne. Ci manca molto, ma rimarrà sempre nei nostri cuori il suo ricordo”.
Un messaggio di auguri speciale, simbolicamente legato a dei palloncini rossoneri lanciati al cielo. Quel cielo da cui Luigi veglia su chi continua ad amarlo.
– Chiara Di Miele –
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