“Bisogna puntare sugli attrattori culturali che abbiamo”. Quante volte abbiamo ascoltato questa frase in occasione di incontri e tavoli di concertazione incentrati sul turismo ed organizzati nel Vallo di Diano.
E’ una questione datata quella relativa alla fruizione dei principali attrattori del territorio e le criticità sono diverse, ma non è questo l’articolo attraverso cui affrontare tali tematiche. Ci siamo limitati a raccogliere e presentare i dati legati all’afflusso di visitatori, negli ultimi anni, per quel che riguarda i principali siti turistici del comprensorio, e cioè la Certosa di San Lorenzo a Padula, le Grotte dell’Angelo di Pertosa-Auletta ed il centro storico di Teggiano.
Entrando nello specifico, a Padula nel 2015 si sono registrate 72.936 presenze contro le 85.797 del 2014. Un calo complessivo, relativo, tuttavia, ai visitatori non paganti, passati da 56.218 a 42.066 (-14.152). I paganti, invece, nel 2015 sono stati 1291 in più rispetto al 2014 (30.870 contro 29.579).
Le Grotte di Pertosa-Auletta, invece, tra il 2014 ed il 2016 hanno visto salire di 3946 unità il numero di turisti, con una crescita costante nei 3 anni (44.816/47.256 /48.762). I Musei, dal canto loro, quest’anno hanno fatto registrare il picco di visite (4927), arrivando a doppiare i dati del 2014 e del 2015 (2381/2458).
Per quanto riguarda Teggiano, i dati sono relativi al Museo Diocesano, all’interno del quale è situato il centro di informazioni turistiche. Nel 2014 i biglietti staccati sono stati 739, i gruppi 485 e le presenze totali 1224. Numeri che nel 2015 si traducono rispettivamente in 700-360-1060, facendo registrare una lieve flessione. Nel 2016 (dato parziale), infine, i biglietti sono stati 683, i gruppi 370 e le presenze totali 1053.
Da evidenziare, tuttavia, il fatto che nel caso della Certosa e delle Grotte, trattandosi di siti circoscritti e definiti, risulta più semplice ottenere dati tangibili, a differenza del centro storico di Teggiano
– Cono D’Elia –