Anche quest’anno il mese di ottobre si è tinto di rosa grazie alla campagna di screening e prevenzione dedicata ad alcune patologie femminili.
Una campagna istituzionale, quella del “Nastro Rosa”, nata per contribuire alla riduzione della mortalità per tumore al seno o alla cervice uterina grazie ad un’informativa che sottolinei l’importanza della prevenzione attraverso piccoli gesti tempestivi.
Nell’ambito del mese dedicato alla prevenzione “rosa”, importanza fondamentale ricopre il pap-test, un esame utile per diagnosticare le alterazioni delle cellule presenti nel collo dell’utero.
Il cancro all’utero può essere evitato molto tempo prima, come sottolinea il dottore Francesco de Laurentiis, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla.
“Individuato e curato a uno stadio precoce – ha spiegato de Laurentiis – è quasi sempre possibile evitarne lo sviluppo. Il tumore è legato con l’infezione da Papilloma virus che avviene tramite contagio sessuale, quindi la prevenzione dovrebbe iniziare di pari passo con l’attività sessuale fino ai 60 anni a secondo dei profili delle donne. Questa infezione può impiegare anche 10 anni per evolversi, diventando prima displasia, poi neoplasia e infine cancro“.
“La prevenzione è fondamentale – continua – proprio perché parliamo di anni, quindi basta affidarsi al pap-test, un esame di una banalità estrema che, attraverso il prelievo del muco cervicale che contiene le cellule di sfaldamento della cervice, permette di valutare se siamo davanti una cellula normale, lievemente anomala o di tipo oncologico. Il pap-test andrebbe fatto ogni due anni, se si riesce ogni anno è ancora meglio. Prevenire permette di fare una diagnosi precoce e curare in maniera efficace e poco invasiva“.
“C’è una maggiore sensibilizzazione e risposta tra le giovani – ha affermato infine Laurentiis – ma sicuramente bisogna fare molto di più perché non basta. Dal punto di vista delle campagne di prevenzione la Campania è un po’ deficitaria ancora, ad esempio in Basilicata le donne ricevono una lettera dove periodicamente vengono invitate alla prevenzione. Abbiamo molto da lavorare ancora“.
– Claudia Monaco –