La Polizia di Stato lo scorso 24 giugno ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria tre uomini originari del Napoletano, ritenuti responsabili di truffa aggravata a Potenza ai danni di una 85enne, e di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
La vicenda è iniziata quando al 113 è giunta una chiamata di emergenza da parte di una signora in lacrime che riferiva di essere rimasta vittima di un raggiro attuato da un giovane sconosciuto, presentatosi come amico del nipote che era riuscito, attraverso espedienti e raggiri, a farsi consegnare una cospicua somma di denaro e vari monili in oro. Il pronto intervento dell’equipaggio dell’Ufficio UPG-SP della Questura aveva permesso di acquisire utili informazioni necessarie all’avvio delle prime indagini, in particolare la targa e il modello del veicolo utilizzato per commettere il reato.
Le ricerche dell’auto, presa a noleggio, sono state subito estese ai vari Uffici territorialmente competenti, ma con esiti negativi. Per questo motivo sono state estese anche alle confinanti arterie della provincia di Salerno. Questa attività di monitoraggio ha consentito ai poliziotti di una pattuglia della Polizia Stradale di Sala Consilina, diretti dall’Ispettore Nicola Molinari, di individuare l’auto all’altezza dallo svincolo dell’A2 del Mediterraneo a Sicignano degli Alburni.
In un primo momento il conducente, cercando di sottrarsi al controllo, si è dato alla fuga, ma dopo alcuni chilometri di inseguimento è stato raggiunto e fermato grazie all’abilità degli agenti che, con l’ausilio anche di un’altra unità della Sottosezione di Eboli, lo hanno bloccato assicurando la sicurezza degli altri utenti della strada. A bordo del veicolo sono stati identificati del 20enne N.L., del 22enne E.M. e del 29enne S.S., tutti gravati da precedenti. I tre sono stati sottoposti alla perquisizione personale e così è stato trovato un ingente quantitativo di denaro oltre a svariati gioielli, quelli sottratti alla vittima.
Le successive attività di indagine hanno permesso agli inquirenti di attribuire parte dei monili ritrovati proprio all’anziana di Potenza, mentre per la restante refurtiva, vista l’insufficienza di indicazioni sulla loro provenienza, i tre sono stati indagati per il reato di ricettazione. A conclusione delle attività, viste le risultanze investigative acquisite, le tre persone sono state sottoposte a fermo di indiziato di delitto e condotte nella Casa Circondariale di Potenza a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro.
L’anziana, appreso del recupero del bottino, ha espresso vivo apprezzamento per l’operato degli agenti, in particolar modo per il ritrovamento della fede del defunto marito. Il 27 giugno il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lagonegro ha convalidato i tre fermi disponendo gli arresti domiciliari nei confronti degli indagati.
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