Una truffa relativa alle spese per il traffico telefonico ha coinvolto il Tar di Salerno. In sostanza sim card pagate con denaro pubblico e destinate ai dipendenti finivano, in realtà, ad amici e parenti.
L’inchiesta prende in esame episodi risalenti al 2013. Il segretario generale della sezione salernitana del Tar di allora è già stato licenziato proprio per questo motivo, mentre una dipendente del Tribunale amministrativo è stata destinataria di un provvedimento disciplinare e di una sospensione temporanea per aver preso parte alla truffa. Oltre a loro, tra gli indagati, anche due promotori finanziari di compagnie telefoniche.
Pare, secondo gli inquirenti, che uno dei due promotori firmasse i contratti per fornire schede telefoniche e cellulari e che, in realtà, il numero dei contratti sarebbe stato superiore a quello dei dipendenti a cui sarebbe spettata la sim card aziendale. In questo modo il promotore riceveva maggiori provvigioni e familiari e amici dei dipendenti potevano usufruire di speciali tariffe.
Pare che siano circa 1200 le sim che sarebbero arrivate tramite il Tar Salerno, all’interno del quale la truffa sarebbe venuta fuori al momento dei primi pagamenti delle spese telefoniche che, in un caso, sarebbe stato addirittura superiore ai centomila euro. Scattato il campanello d’allarme, si è aperto un procedimento disciplinare e il raggiro è stato segnalato alla Procura che ha aperto l’inchiesta per truffa, peculato e associazione a delinquere.
– redazione –