A dieci giorni di distanza dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari e dalla misura cautelare della sospensione dal servizio, riguardo l’indagine della Procura di Potenza sulla truffa ai risparmiatori da parte di Banca Apulia, il gip di Potenza Lucio Setola ha disposto la revoca del divieto di esercitare attività bancaria nei confronti dei quattro dipendenti del Potentino indagati.
Si tratta di un’inchiesta condotta dalla Procura di Potenza, che ha sottoposto ad indagine 43 persone accusate di truffa aggravata e continuata nei confronti dei clienti di Banca Apulia. I quattro dipendenti (di cui uno in pensione) si aggiungono ad altri 39 funzionari del gruppo bancario che, secondo le indagini, nelle filiali della provincia di Potenza avevano fatto sottoscrivere ai clienti strumenti finanziari e azioni emesse dalla banca, i cui valori nominali e quelli prospettati sono risultati del tutto sproporzionati agli effettivi valori del mercato.
Per il gip, durante l’interrogatorio, i funzionari hanno dimostrato, anche con l’ausilio di produzione documentale, di essere stati in buona fede e quindi all’oscuro di attività illecite. Non ci sarebbero, quindi, loro responsabilità e cadrebbero le accuse.
Per l’accusa gli oltre 200 risparmiatori, tutti del Potentino, sarebbero stati indotti ad acquistare azioni Veneto Banca al costo di 40 euro ciascuna: alla fine, il loro valore era sceso a 10 centesimi di euro ciascuna. Una truffa che, secondo le stime della Guardia di Finanza, ammonta ad oltre 5 milioni di euro, nel quinquennio che va dal 2009 al 2014.
– Claudio Buono –
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