Con l’arrivo della stagione estiva aumentano i rischi per le persone anziane, talvolta vittime di truffe e raggiri e proprio oggi i Carabinieri della Compagnia di Potenza, alla guida del Capitano Gennaro Cascone, hanno dato una significativa risposta contro questo fenomeno che si verifica sempre più ai danni di persone indifese, denunciando per truffa aggravata il 30enne E.U., napoletano già noto alle forze dell’ordine.
I militari della Stazione di Ruoti, grazie ad una mirata attività d’indagine, sono riusciti ad individuare l’uomo quale autore di una truffa consumata ai danni di un’anziana del piccolo centro. Il copione è stato quello classico: il malfattore si improvvisa corriere, bussa a casa dell’anziana e sostiene di dover consegnare un pacco destinato al nipote della donna. Per rendere ancora più veritiera la scena chiama telefonicamente il suo presunto capoufficio e passa il cellulare all’ ignara anziana che crede a quanto riferitole. La richiesta è di 3500 euro perché il pacco contiene un computer, ma la donna, non possedendo quella cifra per intero, ha dato solo 1250 euro. E.U. ha preso il denaro e si è allontanato facendo perdere le proprie tracce.
Nello stesso frangente, la donna ha visto il nipote rientrare e si è stupita notando che non fosse affatto interessato al pacco. In aggiunta, quando il ragazzo le ha riferito di non attendere alcuna spedizione, ha realizzato di essere stata truffata. Il pacco conteneva solo due confezioni di riso.
Grazie alla chiamata ai Carabinieri di Ruoti che si sono recati sul posto ed hanno avviato le prime indagini e per merito della ricostruzione precisa dei fatti e della descrizione dell’uomo da parte dell’anziana, i militari sono riusciti ad identificare e denunciare il napoletano in trasferta.
Al fine di prevenire questo genere di truffe i Carabinieri ricordano che: nessuno invia pacchi se non sono stati ordinati ed il pagamento difficilmente avviene in contanti; gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, se entrano in una casa, indossano l’uniforme e hanno veicoli riconoscibili con scritte quali “Carabinieri”, “Polizia di Stato”, “Guardia di Finanza” o “Polizia Locale” e che nessun operatore di Polizia chiama riferendo che un familiare è in caserma fermato perché ha causato un incidente e bisogna riparare al danno in contante; non bisogna aprire la porta di casa a sconosciuti, anche se dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità; nessun Ente o azienda manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false; non fermarsi mai per strada per dare ascolto a sconosciuti che chiedono informazioni, dati personali oppure invitano a mostrare documenti, denaro ed oggetti di valore; per le operazioni in banca o posta, se possibile, farsi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni ed in quelli di scadenze generalizzate; se si ha il dubbio di essere osservati, fermarsi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlarne con gli impiegati o con il personale di vigilanza, se questo dubbio assale per strada entrare in un negozio o cercare una compagnia sicura.
– Chiara Di Miele –