“Il Tiopentone sodico appare idoneo a garantire una morte rapida (minuti) e indolore ad un dosaggio non inferiore a 3-5 grammi per una persona adulta del peso di 70 kg. La modalità di somministrazione è quella dell’auto somministrazione mediante infusione endovenosa”. Questo quanto deciso dal Comitato etico delle Marche per garantire il suicidio assistito a Mario, 43enne tetraplegico a causa di un incidente stradale.
Per l’Associazione Luca Coscioni è “nuova svolta storica” che conclude una vicenda iniziata 16 mesi fa e contraddistinta da una serie di azioni legali. La validazione del farmaco e delle modalità di auto somministrazione rappresentano un precedente che consentirà a chi che si trova in situazioni simili di ottenere, se richiesto, l’aiuto alla morte volontaria senza dover attendere mesi. Tra i legali di Mario c’è anche l’avvocato Franco Di Paola di Sala Consilina, da sempre attivo nell’Associazione Luca Coscioni e nel team dei difensori di Marco Cappato nel processo per la morte di dj Fabo. “La scelta del farmaco e le modalità di somministrazione da parte della commissione di esperti individuati dalla Asur Marche che potrà consentire a Mario di scegliere sul proprio fine vita è la fine di un percorso iniziato con disobbedienza civile da Marco Cappato con l’aiuto fornito a dj Fabo – sottolinea il legale valdianese ad Ondanews -. Dopo la decisione della Consulta che ha individuato le condizioni, per i malati di malattia irreversibile e fonte di dolori, per accedere al suicidio medicalmente assistito è stato necessario, di fronte al rifiuto della struttura sanitaria di agevolare le richieste di Mario, rivolgersi al giudice civile affinché egli potesse vedere riconosciuto un diritto che gli veniva negato e che invece la Corte Costituzionale gli riconosceva“.
Per l’avvocato Di Paola “la decisione ottenuta per Mario è quel precedente che consentirà a chi lo vuole e si trova nelle sue medesime condizioni di non aspettare mesi o forse anni per liberarsi dalla tortura degli atroci dolori a cui la malattia li sottopone“. La commissione che ha risposto all’unanimità alla richiesta presentata dal marchigiano Mario era composta da due Direttori di Unità Operativa Complessa (anestesia-rianimazione e medicina legale), due Direttori di Unità Operative Semplici Dipartimentali (cure palliative e farmacia), un ordinario di Farmacologia e un Dirigente Asur.
“Speriamo che in futuro non si debba ricorrere di nuovo alla giurisdizione per chi come Mario è libero di scegliere – conclude l’avvocato Di Paola -. Sarebbe ora che il legislatore faccia il proprio dovere anche sui diritti civili. Di certo noi non ci fermeremo per il loro riconoscimento“.
Questa sera, nel frattempo, è giunta la pronuncia della Corte Costituzionale sul quesito referendario “Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)”. La Corte ha ritenuto inammissibile il quesito perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana in generale e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili.