Il vicesindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio, tramite il Comando della locale Stazione dei Carabinieri, ha presentato un esposto alla Procura di Salerno per denunciare le condizioni critiche in cui versa l’ospedale che garantisce assistenza sanitaria a ben 57mila abitanti, distribuiti su un territorio che si estende su 822 chilometri quadrati e che comprende 23 comuni.
Le carenze lamentate partono dalla chiusura di molti ambulatori e dall’impossibilità di lavorare in maniera ottimale in alcuni reparti a causa, sembrerebbe, del trasferimento dei medici. Trasferimenti, secondo Auricchio, “illegittimi e non autorizzati”.
“Sono stato costretto a portare all’attenzione della magistratura una serie di vicende che stanno interessando l’ospedale di Roccadaspide, inserito nel Dea con i nosocomi di Eboli e Battipaglia. Progetto che ha depotenziato Roccadaspide causando disservizi e danni ai pazienti del territorio”, scrive Auricchio nell’esposto.
I fatti contestati dal vicesindaco riguardano il trasferimento di un medico del reparto di Ortopedia, assegnato a un altro ospedale nonostante il parere contrario del direttore del Dea, Mario Minervini, ma con il parere favorevole del Direttore del personale dell’Asl di Salerno, Francesco Avitabile, nonostante non fosse stata stabilita alcuna compensazione. A nulla è valsa la richiesta all’Asl, inoltrata quattro volte da Auricchio, di ricevere copia della richiesta di trasferimento dell’ortopedico con i pareri favorevoli dei Direttori delle macrostrutture interessate. I documenti non sono mai stati consegnati e il reparto, che fino ad alcuni anni fa eccelleva per il trattamento delle fratture di femore, si è visto costretto a trasferire i pazienti presso ospedali molto distanti come quelli di Sapri, Aversa e Piedimonte Matese, vista anche la non disponibilità di posti letto a Eboli e Battipaglia.
Inspiegabile, secondo il vicesindaco, anche il trasferimento della pneumologa del reparto di Medicina nonostante il parere del responsabile del reparto dell’ospedale che concedeva il nulla osta solo previo cambio compensativo, data la perdurante carenza di medici.
L’addio dei medici ha provocato la chiusura degli ambulatori di Pneuomologia, Diabetologia, Gastroenterologia, Allergologia, Endocrinologia ed Ecodoppler.
“Dalla Direzione del Dea e dai vertici della Sanità locale non è arrivato nessun provvedimento contro queste criticità. È una situazione inaccettabile in quanto il diritto alla salute dei nostri cittadini deve essere tutelato. Ritengo che questi atti manifestino una vera e propria disparità di trattamento utili solo a esigenze personali e tutte a danno degli ammalati e dei residenti delle aree interne che subiscono disagi e ingiustizie. Tutto questo è ingiusto e a mio giudizio anche illecito. Palesandosi una grave interruzione di pubblico servizio, chiedo che vengano svolte le dovute indagini per accertare quanto esposto” ha affermato Auricchio.