Il Ministero della Giustizia prepara alcuni sopralluoghi per l’eventuale riapertura di alcuni tribunali soppressi.
Ne abbiamo parlato con il Presidente del Coordinamento Nazionale per la Revisione della Geografia giudiziaria, l’avvocato Pippo Agnusdei.
- Presidente Agnusdei, ad intermittenza si continua a parlare della possibilità di una eventuale riapertura dei tribunali soppressi con Decreto legislativo 155/2012. Ci sono realmente spiragli?
E’ chiaro che garanzie certe ancora non ne abbiamo. Quello che possiamo registrare, invece, sono delle aperture importanti da parte del Ministero della Giustizia che ci fanno ben sperare. Nel 2019, infatti, anno appena trascorso, abbiamo ottenuto un incontro con il ministro e con l’Ufficio dell’organizzazione giudiziaria ed è stato istituito un intergruppo parlamentare che ha avuto il compito di fare delle valutazioni. Successivamente ha avuto luogo nel mese di ottobre un’audizione alla Camera dei Deputati dove sono state raccolte le nostre posizioni ed ha prodotto l’incontro con il Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia Vittorio Ferraresi prima delle festività natalizie, il quale si è impegnato a riprendere questo lavoro di valutazione. Il lavoro dovrebbe concludersi entro questo mese di gennaio con dei sopralluoghi nelle varie realtà per verificare la possibilità della riapertura dei tribunali soppressi o, quantomeno, di alcuni di essi.
- Spiragli di luce anche per la riapertura del Tribunale di Sala Consilina, quindi?
Certamente sì, perché Sala Consilina rappresenta un caso unico in Italia. Il Tribunale di Sala Consilina, infatti, è l’unico ad essere compreso oltre che tra due province, anche tra due Regioni, con il passaggio di una Corte d’Appello ad un’altra. Caso unico che necessariamente deve essere preso in esame.
- In percentuale, Presidente, quante possibilità ci sono che questi tribunali cancellati con il Decreto legislativo 155 del 2012 vengano riaperti?
La speranza è l’ultima a morire. Io sono moderatamente ottimista. Constatato l’interesse da parte del Ministero e il grado di attenzione mostrato, mi sento di poter dire che è possibile nutrire una ragionevole speranza.
– Rocco Colombo –