La situazione critica del settore penale del Tribunale di Lagonegro per quanto riguarda lo smaltimento del carico dei processi ha avuto ripercussioni anche sul settore civile per la gestione dei procedimenti. E’ quanto emerge dalla relazione del presidente del Tribunale Matteo Claudio Zarrella.
Il processo civile più datato risale al 1983 e la sentenza è arrivata lo scorso anno, dopo 32 anni. Zarrella sottolinea che il “riassetto del settore penale comporta inevitabili ricadute nel settore civile”.
Leggendo il documento emerge che le ricadute negative sono dovute all’assenza legittima di alcuni magistrati per gravidanza e maternità ed all’impiego di un magistrato nel settore penale che ha portato ad una riduzione del suo carico di lavoro in quello civile. Una soluzione è stata individuata nel “metodo partecipato” con il quale “ciascun magistrato – si legge nella relazione – può valorizzare la propria professionalità senza rivolgere esclusivo interesse al proprio carico di lavoro”. In una riunione tenuta con i magistrati della sezione civile Zarrella ha tirato in ballo un indicatore di misura pari a 100 sentenze per magistrato.
Nel 2015 si è avuta una riduzione della metà circa dei procedimenti di antica iscrizione a ruolo. Si è passati da 227 a 112 processi pendenti negli anni che vanno dal 1983 al 2004. Il processo più “anziano” si è chiuso nel 2015 dopo 32 anni. Infatti era stato iscritto a ruolo nell’ex tribunale di Sala Consilina nel 1983, attualmente invece il processo più datato che ancora è in attesa di sentenza è del 1988.
– Erminio Cioffi –