Il Comitato pendolari Vallo di Diano in rivolta contro Trenitalia per la modifica all’orario dei treni che entrerà in vigore da lunedì 15 giugno. 3 treni, il 3469, il 12439 ed il 12434 non effettueranno più le fermate nelle stazioni di Contursi, Sicignano degli Alburni e Buccino.
I treni in questione collegano la Campania con la Basilicata e ad usufruirne sono, soprattutto, lavoratori pendolari e studenti universitari che da lunedì si ritroveranno con un problema molto serio, quello di non sapere come tornare a casa in tempi brevi. L’utenza prevalente arriva dai comuni dei comprensori dell’Alto Sele, del Tanagro, degli Alburni e del Vallo di Diano.
A denunciare il disagio, al quale andranno incontro migliaia di persone, è il responsabile del Comitato Pendolari Vallo di Diano Giuseppe Ferrigno. “Siamo basiti per la decisione presa da Trenitalia – ha dichiarato – E’ assurdo che abbiano deciso di cancellare le fermate dei treni senza nemmeno consultare preventivamente chi, quei treni, li prende tutti i giorni per lavoro o per motivi di studio e non ha altre alternative per potersi spostare. Noi chiediamo che Trenitalia e il Compartimento della regione Basilicata, che gestisce questi 3 convogli, rivedano la decisione presa fin da subito che ripristini le fermate nelle stazioni di Sicignano degli Alburni, Contursi e Buccino”.
Sono treni che viaggiano tutti nella fascia pomeridiana. Il 3469 che va a Potenza e Taranto parte alle 16:34 da Napoli e passa da Salerno per poi proseguire per la Basilicata e la Puglia. Invece il 12439 parte da Salerno alle 16:41 e arriva a Potenza alle 18:30. Infine il 12434 riporta a casa studenti e lavoratori che al mattino vanno a Potenza. Questo treno parte alle 14:11 da Potenza e arriva a Salerno alle 16:03.
– Erminio Cioffi –
Siamo sempre più rami secchi da tagliare dicono loro….. fino a quando non si perde la pazienza.
Arrivati a questo punto, spero con tutto il cuore che questa azienda fallisca quanto prima; così vi è almeno un motivo per dire non ci sono più treni. Infatti, credo, che allo stato attuale, non ci siano veri motivi per eliminare dalle corse queste stazioni, se non il fatto di un mera calcolo di falsa convenienza. Ci sarebbe da tagliare in altre parti, come, per esempio, treni che partono uno addosso all’altro in alcuni orari, ma che siccome servono paesi “intoccabili” (vedi Eboli) li non si guarda. E poi parlano di alta velocità. Ma come si fa, quando poi non riesci a far viaggiare i pendolari che sicuro garantiscono in guadagno per tutto l’anno. E poi si ha ancora il coraggio di parlare della riattivazione della Sicignano_Lagonegro. Non mi meraviglierei se si riattivasse questa tratta, salvo, poi, non poter arrivare a Sicignano per proseguire. È una vera vergogna. Si sono mangiati tutto e adesso vogliono risanare con le briciole. Quando si dice: la pezza peggio del buco.
Il problema è la Regione CAMPANIA che paga CORSE di AUTOBUS sulla tratta BUCCINO-SALERNO(SITA Sud,ecc..) al posto di pagare NUOVE CORSE di TRENI REGIONALI tra BUCCINO e SALERNO.La Regione BASILICATA, che paga TRENITALIA Basilicata per questi TRENI, fa gli interessi dei CITTADINI LUCANI che pretendono, giustamente,tempi di percorrenza dei treni INFERIORI(decenti) tra Potenza e Salerno. La Regione CAMPANIA,al suo posto, farebbe lo stesso!
Un piano orari concordato tra due regioni con molti interessi in comune sarebbe auspicabile nell’interesse anche della gestione,cioè Trenitalia,per una fruizione del servizio più ottimale, ma con questi amministratori e’ come parlare di fantascienza.