Tre donne in tre settori diversi. Tutte e tre stimate nel proprio ambito e con tre punti di vista sull’essere donna. Sono Elisabetta Giordano, Vice Direttore Area Amministrativa della Banca Monte Pruno, Giuseppina Di Novella, tra i più rinomati Notai della provincia di Salerno e Viki Amendola, atleta della New Kodokan Lucania, campionessa nazionale e internazionale di judo, lotta e pancrazio.
Cos’hanno in comune? Ognuna di loro, con grande determinazione e spirito di sacrificio, ha lavorato e lavora per brillare nel proprio campo che a volte è a maggioranza maschile. E in occasione della Giornata della Donna abbiamo deciso di conoscerle meglio, facendoci raccontare il percorso che le ha portate ad essere le donne che sono oggi, ovvero un esempio a cui ispirarsi.
- L’8 marzo è un momento di riflessione sulle discriminazioni di genere: hai mai percepito di avere meno opportunità nel tuo campo solo perché donna?
ELISABETTA: “Non ho mai percepito di avere meno opportunità perché donna. Diciamo che la mia attenzione è stata molto concentrata sull’attività da svolgere, ho prestato poca attenzione a tutto il resto, probabilmente perché non si sono verificati fatti eclatanti ma, magari, piccolezze di cui non mi sono nemmeno accorta. Ho goduto di stima ed affetto da parte dei superiori e colleghi maschi che, all’epoca dell’inizio della mia carriera, erano in numero maggiore rispetto a noi donne. Per la mia esperienza, anche l’atteggiamento di noi donne può fare la differenza rispetto al modo di essere percepite”.
GIUSEPPINA: “In realtà posso ritenermi fortunata perché per quanto riguarda l’accesso alla mia professione è necessario superare un concorso pubblico consistente in vari step: una prova quiz preselettiva, tre prove scritte ed infine l’orale, quindi un criterio fortemente selettivo per cui ciò che conta è esclusivamente la preparazione, condita, come sempre, con un pizzico di fortuna. Anche se, e lo dico con il sorriso, mentre frequentavo la scuola notarile per la preparazione al concorso, il portiere dello stabile era convinto, e lo esprimeva con battute simpatiche, che i ragazzi frequentavano il corso per la professione ed invece noi ragazze eravamo lì per cercare marito”.
VIKI: “Sono atleta di tre discipline diverse: judo, lotta e pancrazio. Spesso vengo convocata per i ritiri nazionali e internazionali e posso dire di non aver mai subito discriminazioni di genere anche perché uomini e donne vengono trattati allo stesso modo e si allenano insieme”.
- Qual è il valore aggiunto che apporta una donna nel tuo campo?
ELISABETTA: “Una donna, nel mondo bancario, porta le stesse doti personali che le donne, in genere, riversano negli ambienti lavorativi e non: maggiore senso del dovere, maggiore costanza, diplomazia e spirito di sacrificio, capacità di lavorare in gruppo”.
GIUSEPPINA: “Nel corso degli anni di professione, ho avuto modo di riscontrare una maggiore propensione all’ascolto ed al coinvolgimento del notaio donna nei problemi quotidiani che è chiamata a risolvere professionalmente, per cui il valore aggiunto è rappresentato da un approccio non solo razionale ma da una maggiore empatia ed una compartecipazione alle problematiche che giornalmente ci sottopongono i clienti. Come in genere nella vita, le donne sono portate a risolvere i problemi mettendoci anche un po’ di cuore”.
VIKI: “La forza che ha dentro di sé. Sono sempre stata una bambina molto timida, poi praticando queste discipline, viaggiando molto e conoscendo persone di altre nazioni, quindi con una mentalità diversa, pian piano ho iniziato a tirare fuori la grinta che inizialmente non avevo. Viaggiando si tende a modificare il proprio modo di pensare: avere una mente più aperta, non stare chiusi sempre nello stesso posto, insomma, allargare i propri orizzonti penso che sia fondamentale nel percorso di crescita di una persona”.
- Al di fuori dei tuoi familiari, quale donna per te è un esempio da seguire e perché?
ELISABETTA: “Esempio sono tutte le donne che nella loro normalità riescono a conciliare con successo (o quasi) la vita lavorativa con la vita familiare, cercando un equilibrio continuo/quotidiano fra i due ambiti, dove entrambi hanno bisogno di dedizione ed energie”.
GIUSEPPINA: “In realtà più che un’unica figura ne apprezzo varie per taluni loro aspetti, per esempio mi ha sempre affascinato l’intelligenza di Hillary Clinton, la naturale empatia ed il sorriso coinvolgente di Michelle Obama, la tenacia e l’eleganza della regina di Spagna ed ex giornalista Letizia Ortiz e l’abnegazione, il senso di responsabilità, l’attitudine al sacrificio al lavoro di Angela Merkel”.
VIKI: “Una donna che per me è un esempio da seguire è Rita Levi Montalcini perché negli anni in cui ha vissuto si è imposta nonostante le avversità e ha portato avanti le sue idee facendole conoscere a tutto il mondo. Ovviamente per lei non è stata una strada facile da percorrere in quanto essendo donna ha dovuto superare tante difficoltà”.
- Cosa senti di consigliare ad una ragazza che vorrebbe intraprendere il tuo percorso?
ELISABETTA: “Premesso che sono una persona che non ama dare consigli in quanto ogni esperienza è diversa dalle altre ed in ogni vicissitudine gioca un ruolo fondamentale il destino, mi sento soltanto di dire che nella vita occorrono tanta fede, pazienza e spirito di adattamento. Cuore, coraggio ed umiltà sono doti indispensabili”.
GIUSEPPINA: “Innanzitutto crederci sempre, studiare, studiare, studiare, armarsi di tanta pazienza, spirito di sacrificio e determinazione perché è un percorso lungo e molto impegnativo ma, se fatto con entusiasmo e passione, prima o poi il sogno si avvera”.
VIKI: “Un consiglio che posso dare alle ragazze che decidono di fare uno degli sport che pratico o magari anche tutti e tre è quello di farlo se vi rende felici e se vi diverte. Queste discipline, infatti, richiedono sacrifici se si praticano a livello professionale però vi assicuro che è divertente, si fanno amicizie e fa stare bene”.
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