Una chiesa gremita di parenti e amici provenienti dal Salernitano e dall’Abruzzo ha salutato oggi pomeriggio il feretro di Stefano Feniello, il 28enne originario di Valva, deceduto sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano di Farindola, in Abruzzo.
Commozione, nella chiesa dell’Assunta a Silvi Marina, tra gli amici di Stefano che hanno portato a spalla la bara fino alla chiesa.
“Hanno ucciso mio figlio – ha affermato in lacrime papà Alessio – Con Stefano sono morto anche io. Chiedo un incontro con il Prefetto di Pescara, il sindaco di Farindola e il Presidente della Regione, voglio parlare con loro, voglio guardarli in faccia”.
Papà Alessio è distrutto dal dolore e stringe tra le mani la collana che suo figlio indossava al momento della tragedia.
Accanto al feretro, ci sono anche mamma Maria, il fratello Andrea e la fidanzata di Stefano, Francesca Bronzi, quest’ultima sopravvissuta alla slavina.
“L’amore di Stefano continuerà a vivere con noi“, ha ricordato il parroco durante l’omelia.
In lacrime anche gli amici, i parenti e il sindaco di Valva Vito Falcone, giunti stamane per l’addio a Stefano, figlio di una terra che tanto amava. Lutto cittadino oggi, nelle città di Valva, Silvi Marina e Sant’Angelo.
Stefano e Francesca erano giunti insieme all’hotel Rigopiano per festeggiare il compleanno di Stefano e il quinto anniversario di fidanzamento. Il prossimo anno, i due fidanzati si sarebbero dovuti sposare, un sogno che però è stato interrotto da una slavina.
Intanto sulla tragedia dell’hotel Rigopiano che ha provocato 29 morti e 11 sopravvissuti, indaga la Procura, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta per i reati di disastro colposo e omicidio plurimo.
– Mariateresa Conte –