“Voglio giustizia per mio figlio” dichiara Alessio Feniello, il papà del 28enne originario di Valva, Stefano Feniello, morto sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano di Farindola il 18 gennaio.
Durante le operazioni di soccorso, il Prefetto e la Protezione Civile avevano letto il nome di Stefano nella lista dei superstiti insieme alla fidanzata Francesca. Una notizia che aveva fatto sperare in un miracolo. Ma la speranza si trasformò in una delusione quando del 28enne non si sono avute notizie fino al ritrovamento senza vita.
Ieri papà Alessio, mamma Maria e il legale Camillo Graziano, hanno presentato un esposto in Procura nei confronti del Prefetto di Pescara, di una funzionaria della Protezione Civile e del sottosegretario di Stato Federica Chiavaroli. “Perché nessuno ci ha detto che si trattava di un errore? Perché mio figlio non è stato estratto insieme alla sua ragazza?” chiede Alessio che ieri ha recuperato l’auto di suo figlio.
“Se mio figlio fosse entrato in quella macchina, si sarebbe salvato – racconta- Io e mia moglie siamo due morti che camminano ma non ci arrenderemo fino a quando non otterremo giustizia”.
La Procura di Pescara ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio plurimo colposo e disastro colposo.
– Mariateresa Conte –
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