Nel tardo pomeriggio di oggi il PM della Procura della Repubblica di Lagonegro ha dato il nullaosta per la restituzione ai familiari delle salme di Antonello Fiore e di suo figlio Samuele. Antonello, infermiere 45enne, martedì mattina ha deciso di farla finita e nel suo progetto suicida ha trascinato anche suo figlio, il piccolo Samuele di appena 3 anni, lanciandosi nel vuoto dal terrazzo del secondo piano dello stabile dove viveva, in via Tenente D’Amato, nel cuore del centro storico di Padula.
Una tragedia che ha sconvolto la comunità di Padula e l’interno Vallo di Diano. Restano ancora ignote le cause del gesto. I corpi nel pomeriggio di ieri sono stati trasportati all’obitorio dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla dove sono stati sottoposti all’esame esterno dal quale emerso che padre e figlio sono morti sul colpo a causa dei numerosi traumi riportati con l’impatto con il selciato dopo un volo di oltre dieci metri. Antonello, a causa di una grave malattia neurologica, era stato trasferito dall’ospedale di Polla al Distretto Sanitario di Sala Consilina. I suoi colleghi lo descrivono come una persona tranquilla e nessuno avrebbe mai immaginato potesse fare un gesto del genere. Proprio nel giorno che ha preceduto la tragedia, tra l’altro, aveva iniziato a sistemare l’ambulatorio dove prestava servizio all’interno del Distretto Sanitario.
Alla ricostruzione dell’accaduto, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, stanno lavorando i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Sala Consilina e della Stazione di Padula, il tenente Davide Acquaviva, Comandante della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina e la Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Salerno.
I funerali si terranno venerdì 27 gennaio alle ore 10:30 presso il cimitero di Padula.
– Erminio Cioffi –
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