Maxi sequestro di droga al porto di Salerno e due arresti.
I Comandi provinciali della Guardia di Finanza di Salerno e Napoli hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un uomo della provincia di Catania, titolare di una società di servizi elvetica, e di un uomo di Salerno, spedizioniere doganale.
Le misure cautelari giungono al termine di complesse indagini avviate dalle Procure della Repubblica di Salerno e Napoli a seguito dei sequestri, inizialmente a carico di ignoti eseguiti dal Nucleo Pef di Napoli nel mese di giugno del 2020 nel porto di Salerno, di un quantitativo superiore alle diciassette tonnellate di sostanza stupefacente (2.844,500 kg di hashish e 14.191,88 kg di anfetamine). La droga era nascosta all’interno di 4 containers commerciali provenienti dalla Siria con transito presso il locale scalo commerciale e diretti in Medio Oriente.
Le indagini hanno consentito di acquisire elementi probatori a carico dei due indagati essendo state riscontrate una serie di attività illecite volte ad organizzare il transito e il successivo trasferimento, attraverso lo scalo marittimo di Salerno, di consistenti carichi di sostanza stupefacente nascosti dietro idonei carichi di copertura (macchinari di movimento terra e bobine di carta industriale).
Al fine di individuare i responsabili coinvolti, la Guardia di Finanza ha eseguito intercettazioni telefoniche e ambientali oltre a mirati accertamenti bancari che hanno permesso di rendere noto il modus operandi nonché di risalire ai pagamenti, transitati estero su estero, dalla società di trasporto svizzera, facente capo all’imprenditore di origini siciliane, allo spedizioniere doganale.
Quest’ultimo avrebbe provveduto all‘eliminazione sia dalla documentazione commerciale che dai container di ogni segno distintivo del luogo di provenienza del carico al fine di evitare ispezioni doganali negli scali portuali intermedi essendo la Siria inserita nelle “black list” del sistema doganale Schengen per i rischi connessi a spedizioni pericolose (armi, droga).
Nel dettaglio presso lo scalo marittimo salernitano venivano emesse, da parte dell’agente doganale, delle nuove polizze di carico della spedizione mentre l’imprenditore provvedeva ad una nuova fatturazione utilizzando aziende commerciali compiacenti e nella sua piena disponibilità.
L’imprenditore è stato associato al Carcere di Roma/Rebibbia mentre lo spedizioniere si trova ristretto ai domiciliari a Baronissi.