Dalle prime luci dell’alba i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari con il supporto dei Comandi dell’Arma territorialmente competenti, dei Nucleo Cinofili di Sarno e del 7° Nucleo Elicotteri.
Il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura nei confronti di 19 persone, di cui 9 in carcere e 10 agli arresti domiciliari. Questi sono indagati, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione illecita di sostanze stupefacenti.
In particolare, il provvedimento cautelare ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 17 degli indagati quali associati a 2 distinte organizzazioni dedite al traffico di cocaina, crack ed eroina, capeggiate rispettivamente da una coppia di fidanzati salernitani di 27 e 28 anni e da un 34enne di Scampia di Napoli.
Il primo gruppo criminale, composto da 11 persone, era capeggiato dai 2 fidanzati a cui il G.I.P. attribuisce una posizione apicale con il compito di controllare lo spaccio al minuto delle sostanze stupefacenti sul territorio attraverso una rete di spacciatori periodicamente assoldati, licenziati e muniti di utenze telefoniche dedicate.
Principale collaboratore dei 2 capi di questa associazione è stato ritenuto essere un 34enne salernitano, il quale era affiancato durante le operazioni di spaccio al dettaglio da diversi gregari. Inoltre, il giudice ha evidenziato come partecipanti all’associazione in qualità di fornitori stabili un 81enne salernitano e un 30enne nato a Mercato San Severino, rispettivamente nonno e nipote. In particolare, all’81enne è contestato di esercitare anche un controllo sul gruppo di cui evidentemente conosceva anche le dinamiche operative nel dettaglio.
Il secondo gruppo, composto invece da 6 persone, era, secondo l’ipotesi accusatoria accolta, capeggiato dal 34enne. Secondo il GIP, l’uomo non partecipava quasi mai di persona alle cessioni agli spacciatori attivi sul territorio, ma forniva indicazioni e monitorava costantemente le attività dei suoi 2 principali collaboratori, un 63enne di Salerno e un 81enne di Acerra. Questi ultimi percependo per la propria attività un vero e proprio stipendio mensile pari a mille euro e l’uso di un’auto, avevano il compito di rifornire spacciatori salernitani ma anche ulteriori canali di vendita al dettaglio di Cassino, Formia e Maddaloni.
Infine, ad una 43enne e un 46enne di Salerno è stata applicata la misura cautelare in quanto ritenuti responsabili di episodi di cessione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.
Il provvedimento cautelare è ovviamente suscettivo di impugnazione e le accuse così formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del provvedimento.