Ha avuto luogo questa mattina presso il Tribunale di Lagonegro una nuova udienza del processo “Shamar”, il procedimento penale che riguarda il traffico illecito di rifiuti e lo stoccaggio di grandi quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi in un complesso industriale non attivo a Sant’Arsenio e lo smaltimento presso aree della foce Sele-Tanagro. Gli inquirenti hanno anche accertato il trasporto delle cisterne ad Atena Lucana e in un caso lo sversamento del contenuto sarebbe avvenuto su terreni comunali.
Questa mattina, come sottolineato dall’avvocato di parte civile Camillo Celebrano, è stata disposta l’unione a questo procedimento di un’altra causa che vede coinvolto soltanto uno degli imputati per i reati contravvenzionali sempre in materia ambientale connessi ai fatti di Shamar. Si tratta dunque di reati di competenza monocratica che vengono riuniti davanti al giudice che ha la competenza collegiale.
Sono stati inoltre sentiti dei teste di altri due imputati, cioè dei testimoni a cui si è fatto riferimento nel corso dell’istruttoria dibattimentale e che non erano compresi nella lista iniziale. I due sono stati ammessi nella scorsa udienza ai sensi dell’articolo 507.
La moglie di uno degli imputati ha confermato che il marito sarebbe venuto a conoscenza della presenza di un numero di telefono a lui intestato, ma utilizzato da un altro presunto colpevole in occasione delle misure cautelari.
Sono saliti sul banco dei testimoni i proprietari di una cava e uno di loro in aula ha confermato di aver ricevuto una telefonata da parte dell’imputato principale nel processo in quanto voleva portare del materiale, senza precisare di cosa si trattasse.
L’udienza è stata rinviata al 10 ottobre, giorno in cui verranno sentiti alcuni testimoni ammessi nel processo riunito.
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