Continuano le udienze del processo “Shamar” al Tribunale di Lagonegro.
Il procedimento penale riguarda il traffico illecito di rifiuti e lo stoccaggio di grandi quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, in un complesso industriale non attivo a Sant’Arsenio, all’interno di cisterne e lo smaltimento di rifiuti presso aree della foce Sele-Tanagro. Gli inquirenti hanno anche accertato il trasporto delle cisterne ad Atena Lucana e in un caso lo sversamento del contenuto sarebbe avvenuto su terreni comunali.
Questa mattina sono stati ascoltati alcuni testimoni del titolare di un’azienda pollese coinvolta nella vicenda giudiziaria. Sono dunque comparsi in aula un fornitore e un acquirente che hanno rappresentato di aver sempre trattato gli acquisti e le forniture direttamente con il titolare e di non aver mai avuto rapporti con il figlio, sempre imputato nel procedimento.
In aula presente anche un ragioniere che ha sottolineato come lo smaltimento dei rifiuti dell’azienda è per costi non rilevanti ma irrisori. E’ salito sul banco dei testimoni un successivo teste portato dalla difesa: si tratta di un ingegnere, responsabile delle politiche ambientali e nominato in un periodo successivo ai fatti, che ha affermato che gli smaltimenti dei solventi ammonterebbero a circa 10/12mila euro.
L’interesse dei teste sarebbe stato finalizzato dunque a dimostrare l’estraneità di uno dei presunti colpevoli e cercare di dimostrare che lo smaltimento di rifiuti della società ed i costi sarebbero irrisori. Come sottolineato dall’avvocato di parte civile Camillo Celebrano è questo al momento il quadro probatorio.
L’udienza è stata fissata al 9 maggio, giorno in cui verrà ascoltato il consulente dell’impresa.
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