I Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno hanno effettuato una vasta operazione di polizia giudiziaria che interessa diversi Comuni della Piana del Sele e dell’hinterland napoletano, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal GIP presso il Tribunale di Salerno su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.
Agli affiliati al sodalizio è contestata l’associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti di diverso tipo, che quotidianamente venivano immesse nel mercato di Battipaglia e dei comuni limitrofi.
L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo di Salerno, ha consentito di disarticolare l’organizzazione delinquenziale, composta dai membri di una famiglia battipagliese, e di individuare una fitta rete di pusher che in modo autonomo approvvigionavano lo stesso territorio.
“Sono stati decretati vari segnali, riferimenti in codice che volevano oltrepassare l’attività investigativa e costituivano ormai il linguaggio consolidato per eludere i controlli, per cercare intese che ormai si erano ben consolidate tra gli interessati – ha spiegato il Comandante Provinciale dei Carabinieri Riccardo Piermarini riguardo le modalità utilizzate nel traffico e nello spaccio delle sostanze stupefacenti – per cui venivano fissate modalità di riscossione dei crediti, modalità di pagamento ed accortezze ritenute utili ad eludere le investigazioni, cosa che poi puntualmente è stata ricostruita con la Procura”.
“Sono stati sequestrati quantitativi di droga che hanno consentito ulteriormente di comprovare le ipotesi accusatorie – ha continuato il Comandante Piermarini – Presenti anche donne sia nel gruppo base di riferimento delle 6 persone, cui è contestato il reato associativo, sia in altre reti”.
“Ci sono 13 persone in carcere, 15 agli arresti domiciliari e 5 misure che prescrivono l’obbligo di dimora per altrettanti indagati, ritenuti responsabili alcuni di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, altri ancora di gruppi associativi separati ed autonomi rispetto al nucleo centrale, ed altri di spaccio di sostanze stupefacenti, marijuana, hashish e cocaina, attività che riguarda circa 28 persone – ha dichiarato il Procuratore Lembo – Tutto nasce dalle indagini dell‘omicidio di Vincenzo Persico, avvenuto a Montecorvino Rovella nel 2014, uomo collegato a traffici illeciti di questo tipo e maturato in un contesto conflittuale con alcune delle persone coinvolte in questo traffico”.
Significativi i guadagni, circa 1000 euro al giorno: “Dalle indagini sono emerse altre 4 reti autonome e che assicuravano rifornimenti di droga da Scampia e dall’hinterland napoletano”, ha affermato Lembo.
– Filomena Chiappardo –