Si è tenuta questa mattina presso il Tribunale di Lagonegro la quarta udienza del processo “Shamar”.
Il procedimento penale riguarda il traffico illecito di rifiuti, lo stoccaggio, senza autorizzazione, di ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi in un complesso industriale non attivo a Sant’Arsenio all’interno di cisterne e lo smaltimento di rifiuti presso aree di sponda della riserva naturale della foce Sele – Tanagro.
In diverse occasioni è stato accertato il trasporto del contenuto delle cisterne ad Atena Lucana e in un caso è avvenuto lo sversamento su terreni comunali. La Procura aveva disposto il rinvio a giudizio per 7 persone residenti nel Vallo di Diano.
Nella scorsa udienza sono stati discussi i risultati dei rilievi ed è emersa una concentrazione di idrocarburi pari a 8000 mcg/kg, nonostante il limite massimo per le zone ad alta densità industriale debba essere di 250 mcg/kg. Durante l’udienza del 9 febbraio sono state ammesse le costituzioni delle parti civili dei Comuni di Atena Lucana e di Sant’Arsenio e dell’associazione Legambiente.
In aula, come sottolineato dall’avvocato Camillo Celebrano, sono stati ascoltati un ingegnere, consulente del Pubblico Ministero, che ha visionato le immagini di videosorveglianza della casa dove venivano effettuati gli scarichi ed ha depositato la consulenza, ed il tecnico che ha trascritto le intercettazioni telefoniche.
Non sono stati ascoltati i tecnici dell’Arpac ma sono stati solo acquisiti i verbali dei sopralluoghi effettuati e dei sequestri.
L’udienza è stata rinviata a giovedì 12 ottobre durante la quale verranno ascoltati i Carabinieri e il Capitano della Compagnia di Sala Consilina che hanno effettuato l’operazione.
Presenti i sindaci di Atena Lucana e Polla, Luigi Vertucci e Massimo Loviso, e il comitato RESTA – Vallo di Diano.
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