Si è tenuta oggi la terza udienza presso il Tribunale di Lagonegro del processo “Shamar” per smaltimento illecito di rifiuti.
Anche per la terza udienza la Rete Ecologia Salute Territorio e Antimafia RESTA si è presentata nell’aula del Tribunale per seguire lo svolgimento di questo processo. All’esito delle indagini, la Procura aveva disposto il rinvio a giudizio per 7 persone residenti nel Vallo di Diano. Nell’udienza dello scorso 9 febbraio i Comuni di Atena Lucana, Sant’Arsenio e Legambiente Campania sono stati ammessi nel processo come parti civili, pienamente legittimate ad avanzare le loro richieste risarcitorie per i danni patiti, patrimoniali e non.
Oggi, all’ascolto dei risultati dei due prelievi effettuati nei terreni coinvolti, è emersa una concentrazione di idrocarburi pari a 8000 mcg/kg, nonostante il limite massimo per le zone ad alta densità industriale debba essere di 250 mcg/kg.
La prossima udienza è fissata per il 15 giugno. “Pesanti sono le assenze tra i banchi delle parti civili: ad esempio quella della Comunità Montana Vallo di Diano che dovrebbe tutelare, proteggere e lottare per la difesa del territorio, alla quale si aggiunge quella degli altri Comuni coinvolti dallo sversamento, come quello di Polla” dice RESTA.
“Insomma, se è vero, com’è vero, che la tutela dell’ambiente deve essere garantita da tutti gli enti – dichiara RESTA – da tutte le persone giuridiche e fisiche attraverso azioni improntate ai principi della precauzione, della prevenzione e, successivamente, della riparazione e del risarcimento, l’assenza in questa sede processuale della maggior parte degli organi istituzionali del nostro territorio è significativa. Come è significativa l’assenza di un registro tumori in un territorio che da decenni è colpito dallo sversamento di rifiuti. Come RESTA chiediamo che le istituzioni si prendano la responsabilità di dare un’attuazione alle istanze che, da anni, associazioni, comitati e comunità civile portano avanti, ricevendo in risposta solo false promesse. Alla luce di ciò, oggi più di ieri, ribadiamo l’importanza della cittadinanza attiva, delle tante persone libere con lo sguardo vigile, come efficaci presidi di legalità per la salvaguardia dell’ambiente e della vita sociale ed economica”.