Disposta l’immediata liberazione per Fernando Marrocco, vicesindaco del Comune di San Mauro Cilento, sottoposto lo scorso 30 maggio agli arresti domiciliari, poi sostituiti a giugno con il divieto di dimora.
La Procura Generale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la misura del divieto di dimora nei confronti di Marrocco, che era stato coinvolto, insieme ad altre otto persone, tra le quali il sindaco Carlo Pisacane, in un’inchiesta della Procura di Vallo della Lucania che li riteneva responsabili, a vario titolo, dei reati di concussione, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico in atto pubblico.
Lo scorso 12 giugno il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania Sergio Marotta, aveva sancito il ritorno in libertà di tutti gli indagati: sindaco, vicesindaco, i consiglieri comunali Fabrizio Cusatis e Pasqualino Volpe, l’assessore Angelo Di Maria, i due funzionari comunali Franco Volpe e Angelo Cilento, il segretario comunale Claudio Auricchio e l’imprenditore Alfonso Palmieri, titolare di una ditta di rifiuti con sede a Polla.
Per loro restava solo l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. In un lungo e completo ricorso, il legale di Marrocco, l’avvocato Franco Maldonato, ha smontato punto per punto l’accusa, che ha spinto i giudici ad accogliere l’istanza. Le indagini, scaturite da una denuncia, risalgono a due anni fa, ed erano state avviate dai Carabinieri della Stazione di Pollica, dopo la denuncia della presidente di una cooperativa locale che aveva raccontato di aver subito pressioni da parte del sindaco e del responsabile dell’Ufficio Tecnico per rinunciare al servizio di trasporto scolastico, allo scopo di favorire una ditta diversa a cui l’incarico è stato successivamente assegnato mediante “una illecita procedura di affidamento diretto”.
– Marianna Vallone –