“Dopo quasi sei mesi a bordo di Costa Smeralda, senza poter scendere prima a causa delle vigenti normative anti-Covid e poi a causa del lavoro che è continuato all’interno, finalmente ho toccato terra. E’ una sensazione strana ma bella”.
Sono le prime parole di Francesco Cosenza che di lavoro fa il “lounge technician” (vale a dire tecnico di audio, luci e video) sulle navi. Lui è di Tito ed ha trascorso sei mesi lontano dalla terraferma, nella nave che per questi lunghi mesi è stata la sua casa e con i colleghi, la sua famiglia. Per molto tempo lontano dalla normalità, ha raccontato ad Ondanews la sua esperienza.
Fa parte del gruppo di tecnici che è salito a bordo della nave “Costa Smeralda” a settembre ed è sceso sulla terraferma il 6 marzo scorso. L’ultimo gruppo a lasciare la nave. Per un periodo, prima la partenza per le crociere e poi il rientro con l’attracco a Savona, ma senza scendere. Poi è rimasto all’interno della nave per motivi di lavoro. Per un totale di 6 mesi a bordo di Costa Smeralda.
“Ho vissuto – ha dichiarato Francesco Cosenza – una esperienza molto particolare. Sono stato abbastanza tranquillo e bene per quanto riguarda la salute. La nave era sempre sanificata. Ma è stato difficile stare lontano dalla famiglia, specie nelle festività. Per fortuna, all’interno della nave, in questi mesi, si era creata una famiglia e ci siamo fatti compagnia, sempre nel rispetto del distanziamento e delle misure anti-contagio. Ogni due settimane Costa Crociere, che ha messo sempre al primo posto la tutale dei lavoratori e degli ospiti, ci sottoponeva a tampone e ci ha trasmesso grande tranquillità”.
Quando la nave ha avuto gli ospiti si sono registrati anche diversi casi di contagio ma per fortuna senza conseguenze gravi. Per Francesco, prima di salire a bordo, una settimana in quarantena a Savona, in un albergo, e poi un’altra settimana di quarantena in cabina nella nave. La nave fino al 10 ottobre è rimasta ancorata nel porto di Savona, solamente con il personale. Poi la ripartenza per la crociera, con 500 passeggeri e 1.100 membri dell’equipaggio. Numeri ridotti proprio a causa della pandemia. Il raggiungimento delle prime mete, ma poi le crociere che hanno subito uno stop a seguito del decreto governativo emanato a dicembre scorso.
Ciò ha portato al rientro in Italia ed allo sbarco forzato di tutti i passeggeri. La nave ha così attraccato al porto di Savona, ma il personale è rimasto all’interno a lavorare fino allo scorso 6 marzo.
Adesso, la speranza è la ripartenza per un settore che come tanti altri ha sentito il peso dell’emergenza con gravi perdite. Le crociere potrebbero avere il via libera dal prossimo 27 marzo. Intanto per Francesco Cosenza, dopo sei mesi lontano dalla terraferma, un meritato rientro e riposo in famiglia. Prima di ripartire per un’altra esperienza.
– Claudio Buono –